ANCONA - Il baby bullo alla sbarra. Comincia oggi il processo a carico del 18enne anconetano accusato di aver aggredito in piazza Malatesta, insieme a un amico minorenne, un dipendente portuale, finito all’ospedale per i calci, i pugni e una bottigliata alla testa (20 giorni di prognosi). Era il 10 maggio scorso. Un episodio di una gravità inaudita, che sconvolse l’opinione pubblica e spinse la Questura a scendere in campo con le squadre anti-ultras, schierate nella centralissima piazza Roma, luogo di ritrovo delle baby gang cittadine.
Oltre ai testimoni, verrà ascoltata la vittima, il 57enne che ripercorrerà i drammatici momenti in cui, chiamato dalla moglie, dal porto si precipitò in bicicletta in piazza Malatesta per soccorrere la suocera, presa di mira da due bulletti che, visibilmente brilli, si erano messi a lanciare sassi contro una clochard. L’impiegato, secondo la versione della polizia, fu prima accerchiato, poi selvaggiamente picchiato, infine ferito alla testa dal minorenne con il collo di una bottiglia di vetro. Una maschera di sangue, eppure trovò le forze per rialzarsi e inseguire i due giovani, messi in fuga dall’arrivo delle Volanti. Il 17enne fu arrestato in piazza Pertini (il processo a suo carico, dinanzi al Tribunale dei Minori, non è stato ancora istruito). L’amico sarebbe stato raggiunto poco dopo in casa: si era messo a dormire in camera sua. Pentito? Tutt’altro. Si ritiene una vittima il 18enne che da pochi giorni ha ripreso gli studi (interrotti l’anno scorso) ed è figlio di una coppia di ex capi scout, impegnati anche nel volontariato e in chiesa. http://corriereadriatico.it/ancona/ancona_pestaggio_baby_bullo-2005582.html