Degrado e barboni alla Stazione Marittima di Ancona

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La stazione marittima ha smesso di funzionare prima ancora della sua chiusura. Ce lo dicono diversi lettori che riferiscono come i bagni pubblici non siano sempre accessibili ma spesso sporchi, come l’assistenza disabili non sia garantita ormai da settimane, tantomeno quella per gli oggetti smarriti. E ormai da un anno è anche chiusa, di notte, la sala d’attesa. Insomma l’iter di smantellamento sarebbe già partito da un bel pezzo. Che è poi quello che sostengono molti politici che si oppongono alla chiusura della stazione che conduce direttamente nel centro città. Ma per chi difende invece l’operazione, basata solo ed esclusivamente su dati tecnici (che in molti mettono in dubbio), la sua chiusura è una questione di ‘lavoro’. Ovvero difendere l’operatività dello scalo che a fatica ha già salvaguardato la sua autonomia. Chiudere la Marittima significa insomma consentire ai mezzi commerciali di muoversi con maggiore libertà perché le barriere di protezione rallenterebbero la velocità e creerebbero ingorghi, ancor più intensi, sulla direttrice che conduce direttamente ai caselli autostradali. Tornando però ai numeri c’è chi invece afferma, con cognizione di causa visto che è stato dirigente delle Ferrovie, che quei calcoli hanno qualcosa che non vanno. Sono troppo estesi e potrebbero essere compressi. In questo modo non ci sarebbe bisogno di sopprimere la stazione, al limite solo qualche corsa. Decisivo sarà l’incontro di lunedì in Regione. Ci saranno tutti e questa volta la verità non potrà stare nel mezzo. (Il Resto del Carlino)

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