Le testimonianze degli anconetani agli attentati di Barcellona

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[GARD align=”center”]“Bene, ma non benissimo” ha scritto sul suo profilo Facebook Nicholas Tiranti, 27 anni piccolo imprenditore di Castelfidardo che ieri, insieme a 2 amici e la fidanzata, era a due passi dall’inferno dell’attentato di Barcellona che ha visto un furgone bianco gettarsi sulla folla sulle Ramblas, le strade commerciali del centro città falciando la folla che passeggiava nell’area pedonale all’altezza di Piazza Catalunya, provocando morti e feriti. L’anconetano sta bene come anche i suoi amici, ma non stanno benissimo perché erano a due passi dalla follia e sono stati costretti a nascondersi per almeno un’ora e mezza dentro un centro commerciale.

Le testimonianze degli anconetani a Barcellona

«Siamo arrivati due giorni fa e quando c’è stato l’attentato noi eravamo dentro il centro commerciale Cortes Ingles, proprio all’inizio della Rambla, a due passi dalla tragedia – ha raccontato al telefono con noi di AnconaToday Nicholas Tiranti – Avevamo deciso di fare un giro per negozi quando abbiamo visto una folla scappare in strada. HO chiesto informazioni a qualcuno che mi ha detto solo che in giro c’era la polizia, mentre si spargeva la voce di un incidente stradale e così nei primi minuti non ci siamo resi conto di nulla. Poi mentre ci avviavamo all’uscita abbiamo visto persone che nel panico entravano nel centro commerciale come per rifugiarsi mentre i poliziotti bloccavano le uscite. E’ stato il panico». Tutto questo al momento dell’attentato, cioè intorno alle 17, ma Nicholas e il so gruppo sono potuti uscire dal maxi locale di 5 piani solo intorno alle 19, quando la polizia spagnola si è organizzata per far evacuare il Cortes Ingles da un’uscita posteriore. «E’ stato i delirio, c’era la gente che scappava dappertutto e ho provato un grande senso di smarrimento mentre prendevamo la metro che ci portava alla periferia della città. Solo dopo ore ho realizzato che ci eravamo trovati nel caos di un attentato terroristico. Non ho mai visto così tanti mezzi di polizia e ambulanze».

Attentato a Barcellona: è strage sulla Rambla

Nicholas è tornato nel suo appartamento solo in serata e insieme ai suoi amici hanno pensato molto se cedere allo sconforto, annullare la vacanza e tornare a casa, ma alla fine hanno deciso di andare avanti, non cedere alla paura e godersi il resto della vacanza. «C’è una certa ansia per quanto vissuto e non sai mai cosa sia più giusto fare in certe situazioni, però ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti che tanto domani proseguiremo il nostro giro della Spagna alla volta di Valencia per cui partiamo di nuovo. Ma se fossimo dovuti restare a Barcellona di sicuro saremmo tornati a casa. Restare qui non ha senso».  (AnconaToday) [GARD align=”center”]

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