Cosi i Vigili del Fuoco da quel 24 agosto 2016, il primo devastante terremoto

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[GARD align=”center”]TERREMOTO-ARQUATAE’ cominciato tutto dopo la scossa del 24 agosto. I Vigili del Fuoco di Ascoli sono intervenuti immediatamente mentre arrivavano sul posto anche quelli di Pesaro, Macerata e Ancona per soccorrere decine di persone ancora vive sotto le macerie, coordinati dal direttore regionale Ugo Bonessio, che proprio oggi va in pensione dopo aver vissuto i due terremoti più gravi della storia d’Italia . Quando è scattato l’allarme alle 3:36 del mattino, nella regione erano operativi 200 pompieri. Tutti spediti lì, a Pescara del Tronto e Arquata. Là dove ieri sono tornati per omaggiare Santa Barbara, patrona dei Vigili del Fuoco e  di chi in generale lavora in condizioni di pericolo.  A loro poi si sono uniti altri professionisti del soccorso, tra fuori servizio e colleghi pompieri delle altre regioni d’Italia. In tutto 750 vigili del fuoco. 51 morti e, per fortuna, anche 200 persone estratte vive. In tutto, dal 24 agosto al 1 dicembre, si contano 48.609 interventi. In particolare il recupero beni dei cittadini nelle case danneggiate, l’assistenza ad aziende agricole e industriali per recuperi e riduzione delle situazioni di rischio, la perimetrazione delle zone rosse a supporto dei sindaci, le verifiche di stabilità degli edifici danneggiati, l’eliminazione dei pericoli dalle strutture e demolizioni, il ripristino della viabilità, le opere provvisionali sulle strutture danneggiate che rivestono interesse pubblico (compresi edifici di interesse storico e artistico), il recupero opere d’arte da edifici pericolanti (chiese e musei), le coperture provvisorie di fabbricati, la collaborazione con gli organismi regionali e nazionali di Protezione Civile e con le strutture regionali del Ministero dei Beni Artistici e Culturali. Ma il contatore del soccorso continua a crescere anche oggi col passare delle ore perché i pompieri marchigiani sono costantemente impegnati in altre 3 operazioni fondamentali: la prima è il recupero dei beni personali degli sfollati o di chi ha la propria casa inagibili, il secondo è una vasta opera di messa in sicurezza e di puntellamento degli edifici a rischio e la terza è lo smontaggio delle costruzioni diroccate e, congiuntamente, anche l’analisi della abitabilità di case e palazzi agibili, ma vicini ad altre costruzioni tutt’altro che sicure. Ci vorranno ancora molti mesi per concludere. E se già nella giornata del 24, e in quelle successive, erano intervenute molte sezioni operative di quasi tutte le regioni italiane, i terremoti di ottobre hanno inferto un altro gravissimo colpo ad un territorio molto vasto della nostra regione, soprattutto nelle provincie di Ascoli, di Fermo e di Macerata e in misura minore anche di Ancona. Fortunatamente non ci sono state altre vittime e i Vigili del Fuoco, già presenti in numero molto superiore alle dotazioni ordinarie, sono potuti intervenire immediatamente.

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L’ATTIVITA’ ORDINARIA. Un mastodontico impegno in emergenza da parte dei vigili del fuoco, che hanno sempre dovuto far fronte anche all’attività di tutti i giorni: principalmente nel soccorso tecnico urgente e nella prevenzione incendi. Per assicurare queste attività nelle Marche sono assegnati circa 1100 Vigili del Fuoco tra personale operativo, diplomati e laureati tecnici, dirigenti,  informatici e personale amministrativo che operano in 22 sedi distribuite sul territorio regionale. Il personale operativo comprende numerose specializzazioni che consento di dare risposte adeguate alle molteplici e complesse necessità di soccorso della moderna società civile come i sommozzatori, i portuali, i qualificati NBCR (rischio chimico, biologico nucleare e radiologico), le unità cinofile, i qualificati TAS (topografia applicata al soccorso), i qualificati SAF (speleo alpino fluviali), gli operatori di mezzi speciali per movimento terra. Tutti i giorni e tutte le notti, festività comprese, negli ultimi 12 mesi hanno effettuato, escluso il sisma, 23.000 interventi di soccorso di tutti i tipi: incendi, allagamenti e danni d’acqua, incidenti stradali, infortuni sul lavoro, verifiche di stabilità, soccorso a persone compresa la ricerca di quelle scomparse, recupero di sorgenti radioattive e di sostanze con rischio chimico e biologico. Insomma ogni 20 minuti circa una squadra di pompieri della nostra regione esce dalla propria sede con sirena spiegata per portare soccorso ai cittadini in difficoltà. Fondamentale è anche l’attività di prevenzione incendi, altro compito istituzionale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che ha l’importante finalità di impedire gli incendi e di limitarne le conseguenze. In questo anno, nelle Marche, sono già state espletate circa 6.000 pratiche tra ispezioni e sopralluoghi in attività soggette al rischio incendi, controlli in attività di pubblico spettacolo, esami progetto, attività di polizia giudiziaria, corsi ai professionisti e ai lavoratori di aziende pericolose e valutazioni dei rapporti di sicurezza nelle attività a rischio di incidente rilevante. (Da AnconaToday) [GARD align=”center”]

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