Sindacati sul piede di guerra.  Contestati i tagli agli organici che hanno colpito l’intera regione.Sindacati della scuola ancora sul piede di guerra per il taglio agli organici effettuato dal ministero «che impoverirà l’offerta formativa nella nostra regione mettendo a rischio il regolare avvio del nuovo anno scolastico».Come denunciato dalle segretarie regionali di Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals-Confsal mancano docenti e personale Ata (tecnici e amministrativi), per un totale complessivo di circa 1300 posti. Tra questi il ministero ha assegnato alle Marche solo 992 nuove unità di personale docente, numero assolutamente insufficiente a coprire il fabbisogno delle scuole di ogni ordine e grado.

Infatti ci sono ancora da coprire circa 400 posti di docenza (tra posti comuni e sostegno) e 131 posti per il personale Ata.La soluzione applicata dall’ufficio scolastico regionale è per i sindacati inaccettabile poichè sono stati utilizzati anche 112 posti comuni e 189 posti di sostegno impropriamente sottratti all’organico potenziato. Mancano i docenti anche per le tante richieste di tempo pieno che non sono state attivate. Sono ben 85 le sezioni di scuola dell’infanzia antimeridiane nonostante la richiesta delle famiglie di avere il servizio per tutto il giorno.Il numero di alunni che siederanno tra i banchi tra pochi giorni è di 68.228 nella provincia di Ancona, 52.486 ad Ascoli, 44.379 a Macerata, 49.544 a Pesaro suddivisi in 9.935 classi.I sindacati si sono detti assolutamente in disaccordo con i provvedimenti della «Buona scuola» (legge 107) che avrebbe dovuto dare il via libera ad un piano straordinario di assunzioni per oltre 100mila docenti ma che non si è mai concretizzato. Le segretarie regionali Manuela Carloni, Anna Bartolini, Claudia Mazzucchelli e Paola Martano hanno anche protestato contro la scelta del Miur di far prendere servizio fuori regione a una ventina di docenti che hanno perso la casa a causa del sisma. «Abbiamo sollecitato il Miur affinché evitasse a queste docenti un inutile strazio – le parole delle sindacaliste – in considerazione della riassegnazione provvisoria, ma non c’è stato nulla da fare. Inutile che la ministra Stefania Giannini faccia passerelle davanti ai media, se poi non prende decisioni concrete».Proprio al ministro Giannini è stata indirizzata una lettera dove i sindacati hanno chiesto di integrare in tempo la pianta organica delle scuole regionali «altrimenti non si potranno garantire gli insegnanti di sostegno agli alunni disabili, sarà difficile dare continuità alle sezioni a tempo pieno, diventerà sempre più arduo assicurare la sopravvivenza delle scuole di montagna, la scuola dell’infanzia non garantirà i turni pomeridiani, si interromperanno i corsi educativi per gli adulti».In occasione della conferenza stampa di ieri erano stati convocati anche i parlamentari marchigiani, ma tra tutti solo la deputata Pd Beatrice Brignone ha risposto all’appello.
Fonte Resto Del Carlino