Inchiesta sui furbetti del cartellino: assolti tre vigili urbani di Ancona, altri tre rinviati a giudizio.Tre vigili urbani di Ancona assolti perché il fatto non sussiste dalle accuse, mosse a vario titolo, di truffa aggravata e falso; altri tre rinviati a giudizio, fissato per il primo dicembre, per gli stessi reati relativi a presunti casi di assenteismo nel 2014. Il verdetto del gup di Ancona Paola Moscaroli è arrivato sia per i tre imputati scagionati in abbreviato - il tenente Luca Martelli, gli agenti scelti Pio Mellino e Samuele Santilli - sia per gli altri che avevano scelto il rito ordinario, il tenente Mauro Mancini, allora dirigente Affari Generali ad Ancona, l'agente scelto Alessandro Tesei e il capitano Daniele Mentrasti.
Martelli e Mellino erano accusati di essere stati assenti per alcune ore dal servizio dopo aver timbrato l'entrata mentre Santilli doveva rispondere di quattro ore di straordinari che non sarebbero state svolte per esigenze d'ufficio. Anche il pm Paolo Gubinelli aveva chiesto l'assoluzione motivata, a vario titolo, per la carenza di prove e particolare tenuità del fatto.I difensori hanno espresso soddisfazione per la decisione. Per gli altri imputati l'accusa ha invece ribadito la richiesta di rinvio a giudizio e l'eventuale responsabilità verrà valutata in dibattimento dal Tribunale. Tutti respingono le accuse, sostenendo di esserne completamente estranei. L'inchiesta era culminata il 25 settembre 2014 con l'arresto di Mancini, sorpreso a farsi timbrare il cartellino a distanza da Tesei, mentre si trovava a Osimo. Poi la misura cautelare e il processo per direttissima erano stati annullati per incompetenza territoriale degli agenti di Pg della polizia municipale che eseguirono l'arresto. In giudizio il Comune di Ancona sarà parte civile per essere risarcito delle somme ritenute indebitamente ricevute dagli imputati e del danno all'immagine.
Fonte Corriere Adriatico