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Problemi di manutenzione: sono collegate, ma non registrano.Le forze dell’ordine di Ancona lavorano senza l’appoggio fondamentale delle telecamere di videosorveglianza. Novanta telecamere sono installate in tutta la città e la sua periferia, ma sono tutte inutili: 70 non funzionano proprio, 20 trasmettono il flusso video ma non sono collegate al sistema. Spiegandoci meglio: il flusso video c’è, ma è impossibile poter visionare una registrazione di qualche episodio accaduto alcune ore o anche qualche minuto prima. Tutto ciò dipende da una manutenzione che, sembra a causa di un appalto finito ‘nell’Ade’, non viene effettuata ormai da mesi.

Già al termine dello scorso anno, infatti, si attendeva un pezzo di ricambio che sarebbe dovuto arrivare nel giro di poco più di una settimana ma che sembra poi non sia più giunto al destinatario. Il ‘pezzo’ in questione, avrebbe dovuto gestire in maniera migliore i flussi video al punto da poter poi permetterne anche la visione in remoto.Il problema sta appunto nel fatto che non si può effettuare un ‘rewind’ ed ecco che la scena del ‘delitto’ come una rapina, uno scippo oppure una rissa, non può essere ricostruita se non tramite le testimonianze... quando ve ne sono. Un problema dunque di ‘sovraccarico’ di dati, al punto che molte delle telecamere addirittura non possono nemmeno essere utilizzate sfruttando al massimo le prestazioni che hanno quali, ad esempio, quella di ruotare o zoomare su un determinato obiettivo in caso di necessità. Una necessità che può apparire come non interessante ai non addetti ai lavori e che invece è fondamentale per chi pattuglia la città, per capire con quanti uomini dover intervenire sul posto. Importante perché spesso tutto ciò serve anche per anticipare il malvivente, intuendo se sia armato o meno, fosse anche di una sola bottiglia di vetro.Le telecamere in questione ormai sono in servizio da diversi anni e risalgono all’ultimo Giubileo, quando vennero installate per garantire la sicurezza del Pontefice e dei fedeli. Un appalto che, al tempo, venne affidato alla Protezione Civile. Polizia e carabinieri devono quindi sperare di assistere in diretta agli episodi criminosi che succedono in città, ed essere allo stesso tempo così abili da crearsi un identikit mentale da utilizzare una volta iniziate le ricerche o, addirittura, le indagini.
Fonte Resto Del Carlino

 

 

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