Una 25enne operata a Torrette: è irreversibile.Una ragazza 25enne, in coma irreversibile, con in grembo un feto di 6 mesi. Tenuta in vita per compiere quell’ultimo gesto d’amore di una madre nei riguardi del proprio bimbo. E’ la struggente storia che sta tenendo con il fiato sospeso il personale sanitario dell’ospedale regionale di Torrette.Una giovane mamma albanese che, proprio nel nosocomio regionale, è stata operata nella giornata di sabato da parte dell’equipe medica, nonostante si trattasse di una situazione disperata ma fondamentale per far sì che il bimbo non muoia.
Un intervento chirurgico durante il quale si è fatto il tutto per tutto.Un’operazione delicatissima, consistita nell’evacuazione di un ematoma intracranico e durante la quale era vietato compiere il minimo errore. Se la giovane mamma continuerà a sopravvivere come ci si augura, aiutata anche dai macchinari medici, verrà quindi trasferita all’ospedale pediatrico del Salesi. Qui, sarà tenuta in osservazione e mantenuta in vita per procedere poi immediatamente con il parto non appena vi saranno tutte quelle garanzie affinché il bimbo, anche se prematuro, possa vedere la luce senza incorrere in problemi di salute o altro.Per la ragazza, se non fosse stata incinta, sarebbe già stata chiesta l’autorizzazione al prelievo degli organi. Questo, per far comprendere la delicatezza e la fragilità della situazione con la quale i medici hanno a che fare.Un feto aggrappato ad un filo di speranza, teso dai medici di Torrette e da quelli del Salesi che, con la loro grande professionalità, stanno facendo di tutto affinché il piccolo possa nascere senza problemi.La speranza è ora dunque quella che la 25enne possa resistere e, anche se per lei non ci sarà purtroppo più nulla da fare, possa mettere al mondo quel bimbo.Della giovane mamma, al momento, non si sa molto poiché i medici e il personale di Torrette sono abbottonatissimi. Si cerca dunque di arrivare alla ventottesima settimana dato che al momento il feto non riuscirebbe a sopravvivere al di fuori del grembo materno; e uno staff di rianimatori, ginecologi e neonatologi sta cercando di farlo crescere nel suo utero, per metterlo in condizioni di sopravvivere anche al di fuori.Una situazione che va monitorata costantemente perché, nel caso in cui il cuore della giovane albanese dovesse cessare di battere, i medici dovranno intervenire immediatamente con un taglio cesareo.Di casi come questi al mondo se ne sono verificati molto pochi e tutto ciò rende ancora più difficile la lotta dei medici per far nascere il bambino, sano. Un’impresa ardua anche perché il sesto mese è quello più delicato quando, nel feto, inizia a formarsi la corteccia cerebrale ed è possibile sperare nella sopravvivenza che, al momento, gli è data dall’organismo materno che gli fa da incubatrice.
Fonte Resto Del Carlino