La resistenza del cratere maceratese si consuma nei passi da muovere insieme, nella marcia da Caldarola a Montalto di Cessapalombo. Lungo la "via del partigiano" quasi 600 persone: ci sono fiori freschi sulle lapidi dei ragazzi del 1944, mentre le case abbandonate sono ferite dalle crepe. È la nuova resistenza che, dopo l’esodo del mare, a causa del sisma di ottobre, attende i ritorni. Una manifestazione partecipata quella di domenica 23 aprile, organizzata dall’Anpi Marche, la quattordicesima edizione della marcia, con l’itinerario rivisto a causa del sisma e i segni del terremoto nelle zone rosse e nei puntellamenti.
Ai valori della resistenza si affiancano quelli della ricostruzione sociale: nella giornata alla vigilia del 25 aprile c’è il momento della memoria, ma anche della festa e della condivisione, con 80 chili di penne all’arrabbiata offerti ai partecipanti, il concerto dell’Armata Brancaleone. Nel tardo pomeriggio l’assemblea dei sindaci presenti, i rappresentanti delle comunità "scosse ma resistenti".
Fonte EtvMarche