Spara per colpire un uccello, ma un pallino raggiunge alla schiena una ragazza nel giardino della sua abitazione. È successo sabato pomeriggio in zona Montacuto, nella porzione di campagna dietro il cimitero di Tavernelle. La stagione venatoria è iniziata e quell’area rientra nel perimetro di caccia, ma l’episodio riapre l’eterna diatriba sulle distanze di sicurezza e sugli incidenti legati alle battute.

La provincia di Ancona non è nuova ad episodi di questo tipo e, sebbene si tratti di piombini, nessuno vuole vederseli piovere sopra casa.La malcapitata, una ragazza di 30 anni, era da poco rientrata da lavoro e si stava godendo il sole nel giardino della sua abitazione nella Strada del Castellano, quando ha sentito un acuto dolore alla schiena. Poco dopo è sopraggiunta una pioggia di pallini che, per fortuna, non hanno colpito altre persone, né i bambini che in quel complesso risiedono. Allarmata dall’episodio, la ragazza si è affacciata alla rete per capire di cosa si trattasse ed ha subito scorto un cacciatore di mezza età in tenuta venatoria, con segugio al seguito e una preda già colpita in mano.«Gli ho gridato di fare attenzione, perché il colpo aveva raggiunto una casa abitata anche da bambini – ha racconto – e lui si è giustificato dicendo che non aveva mirato verso la nostra direzione. Sta di fatto che un pallino mi ha raggiunto alla schiena e altri sono caduti nel giardino. Non è successo niente di grave, ma comunque non dovrebbero accadere episodi di questo tipo». Dopo la strigliata della ragazza, il cacciatore si è allontanato in tutta fretta.
Fonte Corriere Adriatico