Un terremoto che non finiva mai era cominciato il 25 gennaio 1972 e quel 14 giugno 1972 raggiunse il culmine con una scossa che venne definita del 10/11 grado della scala Mercalli al tempo la scala Richter non era ancora usata, ma secondo gli esperti la scossa piu forte del periodo raggiunse la Magnetudo di 5.9 gradi della scala Richter, durò 42 interminabili secondi, era come il tempo si fosse fermato, un boato che gelava il sangue nelle vene e tutto si muoveva come nel poltergeist in un film d’orrore. Ma quella era realtà. Dalla Via Cialdini dove abitavo si stendeva il porto che subito dopo la scossa non si vedeva piu, tutta polvere, tutto grigio. Era ancora pieno giorno e avevamo appena cenato, mio padre volle che uscissimo tutti fuori di casa e andammo in uno spiazzo poco piu su in salita. Attorno alle 23 un’altra fortissima scossa che non ti permetteva neanche di stare in piedi, i lampioni quasi toccavano terra, anche all’aperto scosse del tipo ti spaventano e te le ricordi per sempre. Io con la mia famiglia lasciammo Ancona e tornammo ai primi di settembre ma anche a Gualdo Tadino (PG) dove eravamo sfollati arrivavano anche se piano le scosse piu forti. Nel 1972 Ancona si ritrovo’ in ginocchio: oltre 30 mila persone senza casa, migliaia di tende allestite in 56 punti della citta’, 1.500 persone ospitate nei vagoni ferroviari, altri mille nelle palestre e molti ancora sulla nave ‘Tiziano’. Poi la ricostruzione, velocissima e ‘integrale’, anche del centro storico. Ancona fu nominata come centro pilota europeo per la ricostruzione con tecnologia antisismica. (Giancarlo Marescia) ARTICOLO CON PIU DETTAGLI FAGLIE ANCONA E DINTORNI [GARD align=”center”]
