#ANCONA – Le nuove isole tecnologiche…

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[GARD align=”center”]CORSO_GARIBALDI_ISOLEC’è l’acciaio corten che rimanda al lavoro dei cantieri e alle navi del porto. C’è la pietra d’Istria che ricorda il materiale tipico delle facciate dei palazzi del centro storico. E c’è la tecnologia, anche se piuttosto limitata e scarsamente interattiva: uno schermo bianco su cui vengono proiettati video e immagini, una pedana che riproduce le note musicali se ci si cammina sopra, il wifi (lo stesso del centro storico), suoni che si attivano al passaggio delle persone. Null’altro.

Ecco qui le isole di arredo di corso Garibaldi, la cui inagurazione ufficiale, annunciata da una serie di polemiche e discussioni come non si vedeva da tempo, si è svolta ieri pomeriggio.

A tagliare idealmente il nastro, il sindaco Valeria Mancinelli, il presidente della Bpa, istituto che ha finanziato gli arredi, Corrado Mariotti, e la Giunta quasi al completo.

Dunque, le isole. Allestite e ‘scoperte’ già da una settimana, ieri sono state avviate anche le dotazioni tecnologiche che rimarranno attive dal tramonto (indicativamente dalle 17) fino a mezzanotte, mentre le luci saranno sincronizzate con l’illuminazione pubblica.
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Accanto alle sedute in pietra d’Istria, così come la grossa fioriera, e agli elementi in corten dalle linee spigolose, le due isole (una di fronte all’ex Metropolitan, l’altra nella parte bassa del corso di fronte a Feltrinelli) sono dotate di uno schermo bianco su cui verranno proiettati video informatividel Comune (già ieri sono stati mostrati quelli che annunciano il capodanno in piazza del Papa e che ricordano la mostra di Caravaggio in Pinacoteca), iniziative dei commercianti, del Teatro delle Muse (possibile anche la diretta, per esempio, con le prove generali di spettacoli di scena nel Massimo anconetano), informazioni per i turisti.

La grossa pedana è dedicata invece solo ai bambini: grazie ai loro saltelli, l’isola ‘produrrà’ il suono delle note musicali. Il rumore del mare o del lavoro dei cantieri e musica in filodiffusione si attiveranno invece al semplice passaggio dei pedoni. Completa la cosiddetta ‘dotazione tecnologica’, la possibilità di attivare il wifi con una password. Per il resto, le isole sono state pensate come luoghi di sosta e di ritrovo.

«Non sono panchine, non sono installazioni, ma isole – hanno tenuto a precisare gli architetti del Comune Claudio Centanni e Daniele Martelli – Abbiamo pensato al corso come a un canale da mare a mare: le persone che lo attraversano potranno fermarsi qui, tessere relazioni. Attenzione è stata posta ai disabili: la spaccatura che divide le due parti dell’isola è pensata per permettere l’accesso a tutti».

La spiegazione del come e del perché sono stati progettati e realizzati i nuovi arredi non ha però scalfito la diffidenza tra i cittadini. Anche ieri, tra i tanti anconetani presenti all’inaugurazione e i tantissimi a passeggio per il corso, il sentimento più diffuso era quello dello scetticismo e della bocciatura. «Ingombranti», «Brutti», «Chi avrà dato l’approvazione?», i commenti più diffusi. (Il Resto del Carlino)
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