CAMERANO – Sarà un Natale amaro per i dipendenti della O.A.M. di Camerano. La fabbrica fondata dai fratelli Carloni, specializzata nella produzione di meccanismi per divani, poltrone e reti da letto, è stata costretta nei giorni scorsi a chiudere i battenti.
Una decisione conseguente alla visita ispettiva operata dai carabinieri che avrebbero rilevato la non conformità rispetto alle leggi vigenti della copertura del reparto verniciatura.
Una circostanza simile si era verificata nell’aprile 2014, quando dopo 68 anni di attività ad abbassare le saracinesche era stato uno dei simboli della ricettività cameranese, la trattoria Strologo. Anche quella volta determinante era stato un controllo svolto dall’Asl da cui era emersa la presenza di barriere architettoniche nei bagni. Il tempo concesso per l’adeguamento dei locali e l’esborso monetario non indifferente, unitamente alla mancata prospettiva di un ricambio generazionale, avevano portato il titolare a chiudere il ristorante.
Nel caso della O.A.M. la proprietà avrebbe invece palesato la volontà di procedere alla messa a norma, chiedendo però una dilazione per consentire il completamento di alcune commesse. Richiesta che purtroppo, per vari motivi, pare non sia stato possibile accogliere.
“Per la nostra città si profila un problema occupazionale e di carattere sociale non indifferente” il capogruppo di Camerano Rinasce, Lorenzo Rabini annuncia una interrogazione comunale per verificare le regolarità e correttezza delle procedure ispettive.