Autostrade per l’Italia ”ha chiesto con estrema urgenza alle aziende che hanno progettato ed eseguito i lavori sul cavalcavia crollato in A14 una relazione dettagliata su quanto accaduto, per accertare eventuali errori umani e valutare possibili azioni a tutela”. Il cantiere, dice una nota della societa’, ”era stato avviato il 7 febbraio e si sarebbe dovuto concludere, per quanto riguarda le attivita’ sulle pile finalizzate all’innalzamento del cavalcavia, il 31 marzo”. Nelle ore immediatamente successive al crollo, Autostrade aveva parlato di “un tragico incidente non prevedibile, determinato dal cedimento di pile provvisorie su lavori di innalzamento del cavalcavia necessari per ripristinare l’altezza dell’opera rispetto al nuovo livello del piano autostradale, dopo l’allargamento dell’autostrada a tre corsie. Non si tratta dunque del cedimento strutturale”.
[GARD align=”center”] Ieri mattina, sempre Autostrade aveva comunicato che le attività sul ponte “erano state completate alle ore 11:30 e, al momento dell’incidente, il personale stava realizzando attività accessorie”. Il ministro Delrio già ieri ha firmato il decreto di nomina della commissione ispettiva di esperti del dicastero per verificare e analizzare quanto accaduto. L’azienda responsabile dei lavori, la Delabech, ha eseguito analoghi lavori su altri 19 cavalcavia della stessa tratta. Il responsabile dei lavori: giù i sostegni provvisori “E’ andata in crisi la struttura dell’insieme dei sostegni provvisori del ponte”. Così l’ing. Giovanni Scotto Lavina, responsabile del procedimento presso Autostrade per l’Italia, a margine di un sopralluogo lungo l’A14. ”Stiamo facendo gli accertamenti del caso – ripete -: il ponte è andato in crisi per i motivi che dovremo appunto accertare. La struttura di sostegno provvisorio è rimasta integra, questo ci teniamo a dirlo. E’ una struttura in calcestruzzo: non è andata in crisi la struttura di calcestruzzo che sosteneva le travi fino all’inizio delle operazioni di sollevamento del cavalcavia. E’ andata in crisi la struttura dell’insieme dei sostegni provvisori”. Sul luogo si è lavorato alacremente per tutta la notte scorsa per liberare la carreggiata ostruita. I tecnici sul posto hanno “sezionato” il ponte crollato e trasferito i materiali fuori dall’asse autostradale. E a quanto si apprende da fonti della polizia stradale, sono state riaperte entrambe le carreggiate dell’autostrada. Errore umano e cedimento strutturale? Sarà l’inchiesta aperta dalla procura di Ancona a stabilire la causa del cedimento del cavalcavia avvenuto alle 13 di ieri a Camerano (Ancona), tra le uscite di Loreto e Ancona Sud, mentre tre operai della ditta Delabech stavano sollevando la campata del ponte con dei martinetti. Nel frattempo, si piange la morte di una coppia: Emidio Diomede, 60 anni, e Antonella Viviani, 54, di Spinetoli (Ascoli Piceno) viaggiavano in quel momento a bordo di una Nissan Qashqai. Sono andati a sbattere violentemente contro le macerie. Gli operai, invece, sono rimasti feriti non gravemente dopo essere precipitati da un’altezza di 6-7 metri: “Non ci abbiamo capito niente, a un certo punto è crollato tutto, e ci siamo ritrovati per terra” ha raccontato uno di loro ai soccorritori. Si tratta un 47enne anni residente a Frascati, che ha riportato una frattura al polso; un 57enne che vive a Montecompatri, che ha riportato un trauma cranico di media gravità e contusioni multiple. Il terzo ferito è stato medicato per lievi contusioni. Sono tutti di origine romena.
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