[GARD align=”center”]ANCONA – Davanti al giudice non hanno aperto bocca. Hanno preferito non dire neanche una parola sulla questione che li vede indagati per un giro di estorsione e stalking perpetrato – secondo l’accusa – ai danni di un 17enne che per un biennio sarebbe stato costretto a versare ai suoi aguzzini soldi e gioielli. Proprio per il loro mutismo, l’udienza di convalida dei tre giovani rom finiti in manette domenica mattina è durata pochissimo. Ieri, l’arresto è stato convalidato dal giudice Antonella Marrone che ha anche confermato per tutti la misura degli arresti domiciliari. La difesa, rappresentata dagli avvocati Davide Toccaceli e Silvia Pennucci, aveva presentato istanza per una restrizione meno severa. Dopo qualche ora di riserva, il gip ha rigettato la richiesta. I tre saranno costretti a rimanere tra le quattro mura domestiche. L’indagine della Squadra Mobile non è comunque ancora finita. Gli investigatori guidati dal vice questore aggiunto Carlo Pinto non escludono possa esserci qualche altra giovane vittima. Minorenni che potrebbero essere incappati nelle minacce e nelle pretese di alcuni estorsori. Proprio come è successo al 17enne. (Corriere Adriatico)
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