Un tè al sedativo, per addormentare un diciassettenne e approfittare di lui. Per questo, accusato di tentata violenza sessuale e adescamento di minori, è stato condannato a tre anni e quattro mesi un cingolano di 48 anni, da anni al lavoro come bidello in una scuola superiore della provincia di Ancona.
Lui però continua ad assicurare che si tratta solo di un grossissimo errore. A denunciare l’accaduto era stato lo stesso ragazzino, sconcertato e desideroso di evitare che altri potessero subire quello che aveva rischiato lui. La vicenda era accaduta lo scorso dicembre. L’uomo aveva fatto amicizia con il ragazzo, al punto da convincerlo ad andarlo a trovare a casa sua un pomeriggio. Lì al diciassettenne aveva offerto una tazza di tè, ma subito dopo aver bevuto il giovane aveva iniziato a sentirsi male. Prima di perdere i sensi, era riuscito a mandare un messaggio vocale tramite Whatsapp alla fidanzata, che aveva mandato il padre a cercarlo. Così l’uomo era arrivato a Cingoli, a casa del bidello, al quale aveva chiesto del ragazzino. Il cingolano all’inizio aveva detto che non era lì, ma quando l’altro aveva minacciato di andare dai carabinieri si era rassegnato. Lo studente era stato trovato svenuto, disteso sul letto del cingolano, semi svestito. Il bidello era finito ai domiciliari. [GARD align=”center”]Nell’interrogatorio di garanzia, l’uomo aveva dato una sua versione dei fatti di quel pomeriggio: in casa con lui abita la madre, per la quale aveva preparato il tè con un sedativo. Ma la tazza destinata all’anziana, per errore, era poi andata al ragazzo. Quando il cingolano aveva visto che il suo amico stava perdendo i sensi era stato preso dal panico, e l’aveva portato in camera sperando che si riprendesse subito. Ieri mattina per lui, in tribunale a Macerata, si è tenuto il processo con il rito abbreviato. Il pubblico ministero Micaela Piredda ha chiesto la condanna a quattro anni di reclusione. La condanna è stata sollecitato anche l’avvocato Jacopo Casini Ropa, parte civile per il ragazzo, nel frattempo divenuto maggiorenne. L’avvocato Andrea Nocchi, per l’imputato, ha invece ribadito che era stato solo uno scambio di tazze, chiedendo l’assoluzione. Ma alla fine il giudice Enrico Zampetti ha condiviso la tesi dell’accusa, e ha condannato il cingolano. Ora per lui resta la possibilità dell’appello. Intanto la scuola lo ha sospeso dal servizio, in attesa che si chiarisca la vicenda. (Il Resto del Carlino)
