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CHIARAVALLE – Il male di vivere lo aveva incontrato tanti anni fa. Era stata forte, lo aveva combattuto con tutte le sue poche energie, con la forza dell’amore e della vicinanza di suo marito e di suo figlio, con la sua straordinaria sensibilità di donna intelligente e tenera.
Ma ieri quel mostro terrificante, quella bestia che non lascia scampo l’ha definitivamente sopraffatta e l’ha portata via, lontano, tra la disperazione dei suoi familiari e dei tanti che le volevano bene. Altre volte quella donna di 53 anni aveva rischiato di soccombere ma sembrava avercela fatta a uscire dal tunnel, grazie alle amorevoli attenzioni del campagno di una vita e del figlio sedicenne; altre volte si era sentita ferita, ma questa volta il male di vivere ha vinto e lei deve essersi sentita perduta.
Si è impiccata ieri mattina nella sua dignitosa casa di Chiaravalle, una casa come tante che condivideva con la famiglia, una casa che da qualche tempo era divenuta una sorta di rifugio che sembrava proteggerla. E invece è stata la sua prigione e la sua tomba. Una casa verso cui è corso a perdifiato il marito quando gli hanno telefonato mentre stava espletando il suo turno di servizio in ospedale dove lavora come infermiere. (Corriere Adriatico)[GARD align=”center”]
