Un ragazzo muore dopo 14 anni in coma per un incidente, ora aveva 33 anni.

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ambulanzaMuore dopo 14 anni di coma, un limbo in cui era entrato il 21 luglio del 2002, quando rimase coinvolto in un frontale con l’auto guidata da un amico. Si è spento sabato a soli 33 anni Ramiro Ezechiel Simboli, giovane di origine argentina ma da tempo residente a Recanati, che dopo l’incidente era stato ricoverato nella clinica «Abitare il tempo» di Loreto.

Un infarto se l’è portato via poche ore prima di Pasqua, dopo una serie di complicazioni che hanno segnato la sua degenza. Nonostante il tanto tempo trascorso dal giorno dell’incidente e dalla fine della sua vita cosciente, Ramiro ha ricevuto il tributo di tutti gli amici di allora: saputo della sua morte, i ragazzi che frequentava quando aveva appena 19 anni hanno voluto raggiungere Loreto per testimoniare la loro vicinanza alla famiglia. Ora l’amico che guidava l’auto in quel maledetto sabato sera rischia l’incriminazione per omicidio colposo. L’incidente era avvenuto lungo la Provinciale Bellaluce, la strada che dalla Statale 16 arriva fino a Recanati, nel territorio di Macerata. [GARD align=”center”]A raccontarlo è il fratello di Ramiro, che in questi giorni è tornato a Porto Recanati da Roma per stare vicino ai suoi genitori. «Ramiro aveva passato tutta la giornata al mare – ricorda –. Era molto stanco e anziché trascorrere la serata a Porto Recanati, aveva deciso di rientrare a Recanati, a casa dei miei genitori. Aveva chiesto un passaggio a un conoscente, che però aveva preso male una curva e si era trovato in mezzo nel mezzo della carreggiata: l’auto si era scontrata frontalmente con un altro veicolo, ma soltanto mio fratello era rimasto ferito in modo grave. Aveva avuto un trauma cranico ed era entrato in coma».

Ramiro, che prima dell’incidente faceva l’elettricista in un’azienda locale, non si è più ripreso. «Non lo abbiamo mai lasciato solo – racconta il fratello – e soprattutto mia madre gli è stata accanto tutti i giorni: non ha mai perso la speranza che potesse migliorare. Adesso è distrutta». Sono stati anni difficilissimi per la famiglia Simboli e un calvario per il ragazzo. «Aveva compiuto 33 anni a febbraio, la stessa età di Cristo – commenta il fratello – ed è morto il giorno prima di Pasqua. I miei genitori in questi anni sono rimasti inchiodati al 2002. Ci dispiace tantissimo che sia morto ma ora finalmente non soffre più, si è liberato, non è degno vivere così». Gli atti sul decesso sono stati trasmessi alla Procura di Macerata: si attende il nulla osta per organizzare il funerale.(Fonte: Il Resto del Carlino)

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