La procura: "Si tratta di una situazione aberrante". I dipendenti hanno deciso di manifestare in strada il 19 luglio.Sono pronti a organizzare un sit in all’aperto i circa 100 lavoratori del Tribunale di Ancona, che da due settimane protestano contro il mancato funzionamento del sistema di climatizzazione: per un guasto elettrico si è fermato uno dei tre gruppi frigo che garantiscono il raffrescamento degli uffici e in alcune stanze l’aria è davvero irrespirabile. Non è possibile nemmeno aprire le finestre, che si affacciano su piccole corti interne, senza essere investiti da polvere e piume di piccioni.
Ieri una delegazione di lavoratori si è riunita in assemblea al quinto piano di Palazzo di giustizia per programmare azioni di protesta e all’incontro hanno partecipato anche l’avvocato Serenella Bachiocco, presidente dell’Ordine degli avvocati di Ancona, e il consigliere Marco Fanciulli.Un primo appuntamento potrebbe essere quello di martedì prossimo, 19 luglio: se il guasto per allora non sarà ancora riparato, i lavoratori intendono riunirsi nel piazzale antistante il tribunale, tra le 10 e le 12, utilizzando le ore di assemblea prima di attuare, eventualmente, un’astensione se il problema dovesse persistere. I legali sono pronti a sostenere le manifestazioni dei dipendenti e anche in procura le condizioni di lavoro sono definite «aberranti».La temperatura interna è infatti superiore a quella esterna e nel palazzo non è garantito il ricambio d’aria. «L’aria condizionata non è un vezzo – ha detto la presidente dell’Ordine degli avvocati Serenella Bachiocco – perché qui bisogna essere sempre pronti e puntuali, ma in queste condizioni si perde lucidità».Tra le proposte lanciate ieri dalla Rsu dei lavoratori, quella di informare della situazione il ministro della Giustizia Andrea Orlando, impegnato in questi giorni in un tour nei tribunali disagiati. O ancora chiedere il permesso di aprire le finestre esterne dell’edificio, per garantire il ricambio d’aria. Alcuni lavoratori si sono già rivolti agli uffici Asur che si occupano della salubrità degli ambienti di lavoro e nel corso dell’assemblea si è deciso di rivolgersi al referente per la sicurezza del palazzo, affinché venga fatta una valutazione formale delle condizioni dell’ambiente di lavoro. L’incontro di ieri è servito anche a chiarire quanto fatto finora per il disagio legato al malfunzionamento dell’impianto: all’inizio di giugno era stato fatto un primo intervento sul gruppo frigo numero uno, che non funzionava da circa un anno, ma contestualmente è andato in avaria il secondo gruppo, quello attualmente da riparare.
Fonte Resto Del Carlino