Un dolore infinito, accompagnato da mille interrogativi e troppi silenzi. E’ quello che stanno vivendo in queste ore drammatiche i familiari di Emanuele Panarello, il ventenne vittima di un assurdo “gioco”, giovedì mattina in casa di un amico in via Clementina a Serra San Quirico Stazione. Ha inalato il gas contenuto in una bomboletta di spray refrigerante, forse per sballarsi, ma il sovradosaggio della sostanza tossica lo ha mandato in arresto cardiorespiratorio fino a ucciderlo.
Ieri all’Istituto di medicina legale di Torrette si è svolta l’autopsia, disposta dalla Procura per chiarire i contorni di questa terribile vicenda. Il medico legale dottor Raffaele Giorgetti ha condotto l’esame autoptico, dal quale non sarebbero emersi elementi particolari circa l’avvelenamento. L’anatomopatologo ha a disposizione 90 giorni per depositare la perizia. Intanto, il Pm Valentina Bavai ha aperto un fascicolo per “istigazione al suicidio”, anche se è chiaro - unico elemento certo in questa tragedia - che di suicidio proprio non si tratti, perché Emanuele amava la vita e la viveva pienamente.
Fonte Corriere Adriatico