La Sindone di Arquata è stata recuperata dalla chiesa pericolante di San Francesco, ad alto rischio di crollo, con un complesso intervento dei vigili del fuoco, dei carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio e dei tecnici del Mibact.La Sindone, una copia del sacro lino molto venerata da queste parti, sarà trasferita, scortata dai carabinieri, nella cattedrale di Ascoli Piceno dedicata a Sant’Emidio, protettore dei terremotati.

La Sindone “è il simbolo della Resurrezione e il testimone della passione di Gesù, un invito a tutta la comunità a tenere viva la speranza e a impegnarsi per la ricostruzione”: così il vescovo di Ascoli Piceno, mons. Giovanni D’Ercole. Ignota la provenienza, la fattura e la datazione della Sindrome di Arquata, scoperta nella chiesa di san Francesco durante lavori di restauro nel XVII secolo: il telo era piegato e chiuso in un’urna dorata, nella nicchia di un altare. Una pergamena, datata 1 maggio 1655, redatta ad Alba, è il certificato di autenticazione: il documento riferisce anche che nello stesso anno un lenzuolo di lino della stessa misura fu fatto combaciare con la vera Sindone nella piazza Castelgrande di Torino. Secondo le teorie più accreditate, la Sindone di Arquata sarebbe una ‘copia di sicurezza’ dell’originale: l’ultimo accostamento tra i due teli risale al 1931.
Fonte EtvMarche