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Cadono pezzi, arrivano i vigili del fuoco. Sigillato corso Mazzini.Ad Ancona la fase post terremoto si prospetta lunga e costellata di problemi. Da una parte la città che, a distanza di oltre una settimana dall’ultima, tremenda scossa, mostra la sua debolezza e la paura della sua gente; dall’altra i trabocchetti della burocrazia e del politichese, contro i terremotati anconetani, le 28 famiglie di Vallemiano. Una città fatta di edifici fragili dopo decenni dai terremoti del 1972.

È un esempio quanto accaduto nel primo pomeriggio di ieri nel centralissimo corso Mazzini, dove, dal quarto piano dell’edifici che sovrasta uno degli ingressi della Galleria Dorica, si sono staccate delle parti in muratura, finite pericolosamente in strada.Un volo di una dozzina di metri, visto che i detriti si sono staccati dal quarto ed ultimo piano. Fosse transitato qualcuno a piedi in quel momento, sarebbe stato molto pericoloso; poche ore prima in quella zona c’era il mondo, tra il mercato ambulante e il normale transito di pedoni per uffici e negozi. Sul posto, dopo l’allarme partito proprio da un passante e dai gestori delle attività della zona, sono subito arrivati i vigili del fuoco che hanno iniziato a mettere in sicurezza la facciata dell’edificio, dopo aver sigillato la zona e chiuso al transito la galleria commerciale. A coadiuvare il lavori dei pompieri anche i vigili urbani che ha curato anche l’aspetto della viabilità. Sul lato di via Marsala della Galleria Dorica, nei giorni successivi alla scossa i vigili del fuoco hanno dichiarato inagibile il civico 15 a causa delle gravi lesioni riportate.Si tratta di uno dei quattro edifici off-limits ad Ancona. Il più importante dei quali è il palazzo di via Vallemiano, con i suoi due civici. A causa dei danni strutturali riportati, 28 famiglie (23 delle quali proprietarie) sono fuori casa: una buona parte ha trovato ospitalità presso parenti e conoscenti, una quarantina di persone sarà alloggiata negli hotel attorno ad Ancona, Touring, La Fonte e Palace del Conero.L’edificio dovrà essere messo in sicurezza e qui spunta quello che per l’amministrazione comunale è stato un errore e invece per i residenti è un gesto deliberato: «Nel testo dell’ordinanza per la messa in sicurezza dell’edificio – attacca Alessandro De Rosa, il coordinatore delle famiglie terremotate _ spetterebbe ai condòmini mettere in sicurezza il palazzo, con i costi annessi. Tradotto in parole povere, il Comune chiede a gente che ha perso quel poco che aveva di tirare fuori 1.000- 2.000 euro nel giro di pochi giorni. Ci siamo accorti della beffa e preso contatto con gli amministratori. Dal Comune mi hanno chiamato dicendomi che l’ordinanza sindacale è frutto di un errore di ‘scrittura amministrativa‘ e pertanto verrà modificato nel giro di 48 ore. Noi restiamo vigili su questo fronte. Sarebbe davvero una beffa nei nostri confronti».
Fonte Resto Del Carlino

 

 

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