Stereo in spalla, sperava che la musica a tutto volume nascondesse le conversazioni con i propri clienti. Ma i poliziotti sono stati più astuti della sua furbata e l’hanno arrestato. Nei guai è finito un 24enne d’origine tunisina, ma di nazionalità italiana, sorpreso domenica attorno alle 19,30 alla stazione. Jeans larghi e felpona, voleva passare da rapper con quella docking station in spalla, mentre teneva l’altro orecchio incollato al cellulare con cui parlava fitto. In realtà, nascosti nella cintura aveva circa 20 grammi di marijuana, suddivisi in 5 dosi, pronte da smerciare.

Una bustina con dentro un grammo l’aveva tenuta per sé, in tasca. Per gli uomini delle Volanti, era un escamotage da adottare in caso di controllo: “L’ho comprata per me, voglio chiudere in bellezza la serata”, ha infatti riferito agli agenti. Che però non ci sono cascati. Hanno deciso di perquisirlo e subito sono spuntati altri sacchetti contenenti l’erba: erano avvolti in una busta di plastica strappata. «E’ tutta per me, l’ho presa da un tizio, non sono uno spacciatore», ha provato a difendersi il 24enne. Tutto inutile. I poliziotti hanno esteso la perquisizione al suo appartamento alla Baraccola. E qui hanno trovato l’altra metà della busta di plastica, con stampata la pubblicità di un negozio: i lembi combaciavano perfettamente, a conferma che le dosi erano state confezionate proprio a casa sua. Il pusher è stato arrestato e poi rimesso in libertà dal giudice in attesa del processo.
Fonte Corriere Adriatico