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Il presidente Figc Marche, Paolo Cellini: "Servono condanne esemplari".Amareggiato e deluso. Il primo dirigente del calcio marchigiano, il professor Paolo Cellini, in carica dal 1996 come presidente della Figc Marche, è senza parole di fronte ai gravi fatti successi a Collemarino nel fine settimana.Presidente la nostra regione non è più un’isola felice nel calcio? «Vorrei essere fiducioso. Penso che dall’inizio dell’attuale stagione calcistica si siano verificati un paio di episodi di violenza gravi. Chiaramente questo non ci deve consolare o far sottovalutare la cosa».

Dalle altre parti si sta meglio o peggio? «Molte volte partecipo a riunioni a Roma e devo dire che certi episodi di violenza sono molto più numerosi. Comunque la tolleranza sarà zero. A tali reazioni esprimiamo la condanna più viva. In settimana potrebbero arrivare le decisioni del giudice sportivo. Se non ci dovesse essere chiarezza su alcuni aspetti potrebbe chiedere un supplemento di referto».Proprio oggi lei inizierà il suo sesto mandato consecutivo a capo della Figc visto che nel pomeriggio ci sarà l’assemblea ordinaria elettiva. Il suo pensiero? «L’assemblea odierna deve essere un momento di riflessione sul momento che sta vivendo il calcio dilettantistico e giovanile regionale. Dalle cose negative come quelle capitate un paio di giorni fa a quelle positive». Quali? «I numeri ci danno ragione. Ci vedono come prima regione d’Italia come numero di praticanti nel calcio e questo è sicuramente un motivo di vanto per il nostro movimento». Un motivo di orgoglio, macchiato però da fatti violenti. Non pensa? «Il nostro slogan è dare ‘qualità alla quantità’. Episodi come quelli di sabato scorso vanno invece nella direzione opposta a quello che sono i nostri obiettivi. Così non va». Come ha saputo la notizia? «Leggendo su un sito web ho visto che la partita era sospesa. Mi è venuto subito qualche dubbio, ma ho voluto pensare inizialmente a qualcosa legato al maltempo. Purtroppo non era così quando mi è arrivata la telefonata del presidente regionale dell’Aia Gustavo Malascorta che mi ha messo al corrente di quello che era accaduto e che mi avrebbe fornito successivamente altre informazioni. Che mi sono giunte poi anche da altre persone. Cose che non si sono mai viste prima».Società coinvolte in simili episodi cosa rischiano a parte multe e squalifiche? «Nel nuovo regolamento hanno introdotto un articolo che prevede che le società che commettano gesti di violenza non avranno più la gratuità delle spese arbitrali che ora sono a carico della Federazione».Il ruolo degli arbitri?.«Molto delicato. Fanno i giudici e devono decidere in una frazione di secondo. Se non trovano l’ambiente e il contesto giusto è più facile cadere nell’errore che non giustifica mai però tali reazioni».
Fonte Resto Del Carlino

 

 

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