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All’inizio, pensavano che potesse trattarsi di un errore. Un inciampo burocratico risolvibile in poco tempo. I decreti ingiuntivi inviati dalle società che avevano fornito dei servizi dovevano essere frutto di un malinteso. In fondo, quei condomini citati nei provvedimenti avevano pagato tutto: la manutenzione dei palazzi, le forniture di gas, luce e altre prestazioni. O almeno, solo all’apparenza sembrava che tutto fosse in regola.Per la procura, parte di quei soldi erogati dagli abitanti degli stabili alle aziende sarebbero finiti nelle mani di un amministratore di condominio.

Secondo le contestazioni, invece di far transitare le quote sui conti delle società se li sarebbe intascati, truffando decine e decine di persone. È con l’accusa di appropriazione indebita che il 78enne Rolando Talevi è finito a processo. Contro di lui 8 condomini sparsi tra Ancona e Falconara. Dal 2010 al 2013, l’uomo si sarebbe impossessato illecitamente di circa 230 mila euro. E ora, il timore è che l’amministratore sia sparito con il malloppo. L’anziano non si trova più. Ieri, all’inizio del processo che lo vede imputato, il giudice Francesca De Palma ha dichiarato l’irreperibilità dell’uomo.Neppure il suo avvocato – Francesco Conti – sa dove possa essere il 78enne. Il sospetto è che, dopo l’avvio dell’indagini, abbia fatto i bagagli per lasciare l’Italia, raggiungendo chissà quale paese estero. Le presunte vittime chiedono giustizia. In udienza si sono costituti parte civile i condomini truffati. A pretendere che venga fatta chiarezza sull’intera vicenda sono soprattutto i residenti degli stabili anconetani di via Fiorini e via Pergolesi, assistiti dall’avvocato Tommaso Rossi. L’amministratore avrebbe causato un buco di quasi 80 mila euro. Cifre inferiori per gli altri stabili. In via Bixio, a Falconara, l’imputato si sarebbe accaparrato di oltre 60 mila euro. È di 40mila euro, invece, la cifra contestata per le vie Colleverde, Pavese e Croce di Ancona.Tra i beffati che hanno sporto querela c’è anche il supercondominio “Cavalcavia” di corso Carlo Alberto e di via De Gasperi. Ai due mancherebbe attorno ai 14 mila euro. Secondo quanto riscontrato dalle indagini, il trucchetto del 78enne sarebbe stato semplice: invece di dirottare i soldi verso le aziende che fornivano agli stabili servizi di vario tipo (dalla prestazione della luce, alle pulizie, a interventi manutentivi) avrebbe trattenuto parte o il totale delle quote.
Fonte Corriere Adriatico

 

 

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