Attese lunghissime e difficoltà a reperire posti letto per i ricoveri: ogni giorno la situazione è da incubo.Caos a Torrette, il pronto soccorso di nuovo in difficoltà. In realtà la situazione dalla vigilia di Natale si è mantenuta piuttosto agitata anche il giorno di Natale, Santo Stefano e ieri, come se nulla fosse cambiato, altra giornata di passione.Decine di persone visitate in poche ore, attese lunghissime, pazienti appoggiati ai box in attesa di un ricovero. Per limitare i danni, ieri mattina è dovuto scendere in corsia anche il direttore del pronto soccorso, il dottor Aldo Salvi, con lui una delle dottoresse in servizio nel reparto al piano superiore, la Medicina d’Urgenza, cui Salvi è sempre il primario.

Salvi e la collega, attivi nell’altro reparto, si sono autodirottati al piano 1 proprio per lenire le difficoltà di una mattinata, l’ennesima, da tregenda.Purtroppo con l’arrivo delle festività natalizie, tutti i reparti del policlinico di Torrette hanno dovuto mandare in ferie il personale, medici ed infermieri, producendo un taglio dei posti letto. Un’altra sforbiciata rispetto ad una situazione già devastante.Già prima dell’avvio del provvedimento, partito il 20 dicembre scorso, l’accoglienza dei pazienti da ricoverare nei reparti era drammatica. Unità operative piene o, spesso, poco inclini ad accogliere pazienti da ricoverare, non sempre in maniera regolare.Nel frattempo, tuttavia, in pronto soccorso le attese si sono protratte spesso oltre le cinque ore per una visita. Chi doveva essere ricoverato, in quanto considerato da non dimettere, ha dovuto spesso aspettare fino a 24 ore prima di trovare un posto letto degno di essere considerato tale in un reparto.Su tutte, la storia di una donna di Ancona, malata terminale, che ha dovuto aspettare venti ore in pronto soccorso prima di trovare un letto, ironia della sorte proprio in Medicina d’Urgenza. Due giorni dopo la donna è morta, certo non per l’attesa visto il suo quadro clinico disperato, ma certo quell’attesa non ha rappresentato un concetto di dignità.La situazione generale è stata caotica fino a venerdì 23 dicembre, ma chi pensava ad un abbassamento della tensione nei giorni di festa si sbagliava. Domenica, giorno di Natale, sin dalla mattina è stata una processione di pazienti e visitatori, anche in questo caso con attese lunghissime. La direzione medica è a conoscenza del problema, ma fino ad oggi non sono state prese misure per affrontarlo, anzi le cose stanno peggiorando.
Fonte Resto Del Carlino