Superano le 44 tonnellate, hanno braccia meccaniche per raggiungere altezze oltre i 60 metri, trasportano macchinari da cantiere, escavatori, vagoni e anche imbarcazioni. Sono i mezzi per il trasporto eccezionale, fondamentali in questa fase per i lavori in corso nelle aree del sisma. Ma sono fermi perché nel passaggio di competenze delle strade dalle Province all’Anas c’è grande confusione su chi debba dare le autorizzazioni per circolare ai bestioni della strada. Il problema è legato ai ponti, dopo il drammatico incidente del 28 ottobre scorso a Lecco.
Tutti i tratti di strada con ponti e cavalcavia sono bloccati. Mentre la Società Autostrade, oltre agli oneri di usura, avrebbe già fatto il prezzo per il transito ai trasporti eccezionali. La Confartigianato Trasporti Marche ha chiesto un incontro al prefetto di Ancona e l’intervento immediato dell’Upi Marche, dell’Anas, della Regione e del Governo sul mancato rilascio di autorizzazioni per il transito dei trasporti eccezionali, che dallo scorso primo gennaio sono bloccati nei piazzali a causa del mancato completamento del passaggio delle competenze dalle Province all’Anas. Il blocco del settore, spiega la Cgia, ha ripercussioni sui cantieri e sulle aziende, costrette a rallentare i ritmi produttivi. ”Le Province non rilasciano le autorizzazioni al transito perché le strade sono ormai di competenza dell’Anas; l’Anas a sua volta non concede i nulla osta perché ancora non ha preso in carico le strade”. Risultato: tutte le autorizzazioni per convogli eccezionali eccedenti l’art. 62 che interessano tratti di strada con ponti o cavalcavia sono bloccate. La Confartigianato sta valutando con i propri legali un’eventuale azione di risarcimento danni e minaccia una manifestazione di protesta. Previsto per il prossimo 12 gennaio un incontro tecnico tra l’unione delle province marchigiane e l’Anas.
Fonte EtvMarche