Troppi ritardi e ”gravi inadempienze” della ditta incaricata di allestire le stalle provvisorie per gli animali dopo il sisma che ha devastato le Marche. La Regione, che aveva istituito una commissione d’inchiesta, ha predisposto gli atti per la risoluzione del contratto con la ditta che ha realizzato le tensostrutture fino a questo momento. Lo rende noto un comunicato. I lavori saranno affidati alla seconda ditta classificata nella gara di appalto, che è stata gestita dalla Regione Lazio. E’ stato inoltre richiesto l’intervento dell’Arma e dei Carabinieri forestali. Il termine di ultimazione dei lavori per la seconda ditta sarà fissato secondo un cronoprogramma.
Nelle settimane scorse molti allevatori e associazioni agricole si erano lamentati per la lentezza nella fornitura delle stalle provvisorie, indispensabili soprattutto con la neve e il freddo dell’inverno.La risoluzione del contratto con la ditta incapace di consegnare in tempo le stalle mobili alle aziende terremotate risponde alle denunce fatte da Coldiretti sugli inaccettabili ritardi accumulati, ma ora occorre garantire tempi strettissimi sul cronoprogramma che dovrà regolare il nuovo appalto. Ad affermarlo è la Coldiretti Marche dopo l’annuncio della Regione di sciogliere il rapporto con l’azienda che al 9 gennaio, data fissata per l’ultimazione dei lavori, aveva completato appena due strutture, lasciando gli animali a morire in mezzo al gelo e alla neve. Serve ora una accelerazione nella realizzazione delle opere per mettere al sicuro animali e uomini che non posso abbandonarli, vigilando sul nuovo appalto ma anche utilizzando l’ordinanza “azzeraburocrazia” che, dopo l’arrivo delle indicazioni necessarie, permette agli allevatori di comprare direttamente tutto ciò che serve per garantire la continuità produttiva delle proprie aziende a fronte di un rimborso pubblico previsto fino al totale delle spese sostenute. Il rialzo delle temperature registrato negli ultimi giorni non deve far dimenticare, conclude la Coldiretti, che ci troviamo ancora in pieno inverno, con il rischio che l’arrivo di una nuova ondata di maltempo e gelo possano peggiorare ancora di più le condizioni delle stalle terremotate.
Fonte EtvMarche