Mario Pipia, 56 anni cuoco. In cucina da quando ne aveva 15. E’ al lavoro al camping Medusa di Porto Recanati, dove attualmente ci sono circa 140 sfollati. Mario, ovvero due terremoti e due ristoranti distrutti. Nel 1997 ha perso quello che aveva aperto a Pioraco, dopo aver lavorato nelle cucine di Monaco per 11 anni. Nella domenica della scossa record del 30 ottobre le crepe hanno fatto chiudere anche quello che aveva riaperto a Selvalagli di Gagliole. “Nuovo mondo” l’aveva chiamato. Un locale dove si mangiava il pesce nell’entroterra maceratese.
Tanti sacrifici, con i figli da crescere e il mutuo da pagare, racconta il cuoco, per riaprire l’attività dopo il Marche-Umbria. Ed ora di nuovo punto a capo. Con le bollette del locale che continuano ad arrivare, nonostante la chiusura forzata. Mario ricomincia dalla costa e dal pesce. Un fornitore lo ha messo in contatto con il titolare del ristorante del camping di Porto Recanati dove i segni dell’ospitalità sono circa dieci chili di pasta al giorno per le persone delll’entroterra maceratese rimaste senza casa. Per la stagione probabilmente verrà assunta anche la moglie di Mario per lavorare in cucina. Gli ospiti non saranno gli stessi. Sono attesi i primi vacanzieri, mentre per gli sfollati dovrà essere trovava una nuova collocazione. “Resteranno almeno fino a giugno coloro che hanno i bambini che devono finire l’anno scolastico a Porto Recanati. Poi arriveranno i turisti. Le prenotazioni ci sono, anche se calate di un dieci per cento rispetto agli scorsi”, dice Sergio De Carolis titolare del ristorante del camping.
Fonte EtvMarche