Lui dice di non saperne nulla, ma le prove sembrano indicarlo come truffatore del web, scommettitore e benefattore ma con i soldi altrui. Un 52enne genovese, che però si dice completamente estraneo alla vicenda, è accusato ad Ancona di truffa e illecita interferenza nell'altrui vita privata, per aver sottratto 1.626 euro nel 2011 dal conto Banco Posta Click di un'allora 22enne di Sassoferrato: mille euro li spese in scommesse sportive a Domodossola, altri 626 euro li donò a Medici senza frontiere. Il novello “Robin Hood” è finito a giudizio davanti al giudice Paolo Giombetti.

Un classico, il trucco usato per derubare la giovane che aveva aperto un conto on-line: l'hacker le spedì una e-mail che offriva un bonus di 150 euro in cambio del numero del conto e della carta. La ragazza abboccò e quando si rese conto dell'errore era troppo tardi. Oggi la donna ha ripercorso in aula la vicenda, mentre l'imputato non era presente. L'uomo, sentito durante le indagini preliminari, aveva sostenuto di non sapere nulla della truffa. A lui erano risaliti i carabinieri perché il computer pubblico utilizzato per inviare l'e-mail era lo stesso da cui sarebbe stata fatta la sua iscrizione alla società di scommesse. Il 52enne, però, giocava a Cerveteri (Roma) e non a Domodossola. Una situazione poco chiara che il giudice intende sbrogliare con l'aiuto di un consulente tecnico: con la perizia si accerterà se sia stato possibile per una terza persona compiere il raggiro informatico ai danni della 22enne, magari confondendo in qualche modo le tracce. Il processo proseguirà il 12 aprile.
Fonte Corriere Adriatico