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Segnali stradali che non vengono rispettati, il mancato coordinamento tra i semafori che regolano il traffico, attraversamenti pedonali invisibili e automobilisti che scambiano le strade della città per un circuito di Formula Uno. Quattro ingredienti per una sola combo: il caos assoluto. A cui è legato, come in una sorta di matrioska stradale, il rischio incidenti e l’alta probabilità, in riferimento ai pedoni, di farsi mettere sotto mentre si cerca di attraversare la strada. Il risultato? Un investimento alla settimana.Il diritto dei pedoni a volte si trasforma in una sfida al destino o in una corsa conto il tempo. Perché in alcune parti della città il pericolo è sempre dietro l’angolo. E le cause sono molteplici.

Da una parte c’è il non rispetto delle regole da parte dei conducenti di auto e moto, spesso restii nel farsi guidare dalla segnaletica orizzontale e verticale. Il binomio meno manovre-più infrazioni sembra essere un must. Dall’altra, c’è la mancanza di una certa cura per la sicurezza dei pedoni, sempre più al centro di possibili sinistri. Solo nel primo trimestre del 2017, i vigili urbani hanno rilevato 11 investimenti. In totale, sono 40 quelli messi a verbale a partire dal primo luglio 2016.L’ultimo, in ordine cronologico, è quello accaduto giovedì mattina in piazza Ugo Bassi, quando una ragazza di 24 anni che si apprestava ad attraversare la strada è stata centrata da una Fiat Punto. Per lei, lesioni lievi e una ferita alla nuca. L’incidente è avvenuto in prossimità di un semaforo pedonale, quello che dalla piazza porta – dove aver attraversato un paio di isolotti - all’incrocio con via delle Grazie. Funziona alla perfezione, ma c’è un ostacolo a minare la sicurezza delle persone. Quando per loro scatta il verde, il via libera è anche per le auto che provengono dalla discesa di via delle Grazie.In teoria, gli automobilisti potrebbero dirigersi verso il ponte che conduce a piazzale Europa o in direzione corso Carlo Alberto. Ma ci sono anche i furbetti che girano imprudentemente il volante verso piazza Ugo Bassi, rischiando di falciare i pedoni che, avendo il verde, attraversano senza guardarsi intorno. In questo caso, colpa dei conducenti. In altri casi, vige l’assenza di coordinamento tra i semafori. Sì, perché esiste anche la possibilità di essere centrati da un veicolo mentre si sta camminando da un marciapiede all’altro con il benestare degli apparecchi che regolano il traffico. Succede sempre al Piano, all’incrocio tra corso Carlo Alberto, via della Ricostruzione e via delle Grazie. Una sorta di triangolo della morte. Le persone che attraversano col verde devono guardarsi le spalle. Dal Piano verso via Grazie, infatti, le auto possono circolare. Nell’ipotesi migliore, il pedone viene linciato verbalmente perché trovato ad occupare la carreggiata. In quella peggiore, viene sfiorato da veicoli impazziti.
Fonte Corriere Adriatico

 

 

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