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Paura venerdì sera, il personale dell’hotel La Fonte è intervenuto con gli estintori. Ritorna il tema della sicurezza.«Se nessuno si fosse accorto di quel principio d’incendio, sarebbe stato l’inferno. Senza dubbio ci saremmo trovati costretti ad evacuare. Certo, noi possiamo farlo spingendoci verso il mare, ma altri? E’ andata bene così. Abbiamo avuto fortuna anche questa volta».

C’è amarezza tra le parole del titolare del ‘Fortino Napoleonico’, Eros Renzetti, dopo il secondo incendio a Portonovo avvenuto intorno alle 23.30 di venerdì, nei pressi dei laghetti, a soli 5 giorni di distanza da quello che vide un altro rogo nella zona dell’ex Mutilatini, spento da Edoardo Rubini e Paolo Bonetti utilizzando alcuni estintori propri, nell’attesa dell’intervento dei Vigili del Fuoco.Questa volta, a ‘metterci gli estintori’ è stato invece il personale dell’hotel ‘La Fonte’. Ben 9 quelli utilizzati per evitare che il rogo si propagasse fino a quando non sono arrivati i Vigili del Fuoco. «Abbiamo notato del fumo e poi un qualcosa che sembrava un falò, ma non era pensabile trovandoci nel Parco del Conero – spiega una delle receptionist presente giovedì notte –. Siamo andati di corsa a vedere. Il proprietario, Guido Guidi, si è dato immediatamente da fare. Abbiamo utilizzato subito gli estintori dopodiché sono arrivati i pompieri che hanno domato il resto delle fiamme».Un incendio del quale si sono accorti pure alcuni ragazzi che si stavano recando alla festa ‘Gran gala di Medicina’ che si teneva proprio a Portonovo. L’allarme è stato lanciato anche da alcuni di loro. «E’ andata bene che tutto ciò è accaduto in un momento in cui c’era gente – riprende Renzetti –. Fosse successo ad esempio in un lunedì sera a mezzanotte, sarebbe bastata una mezz’oretta per creare il caos. Saremmo dovuti evacuare. Oltre a ringraziare i Vigili del Fuoco, c’è da dire grazie anche a Guidi e al personale della Fonte. Le fiamme infatti, alimentate dalla lana dei pioppi e da un ammasso di rovi secco e altissimo – continua – hanno intaccato anche alcuni alberi, annerendoli».Si ripropone dunque, in maniere sempre più insistente, la necessità di riaprire la vecchia mulattiera cioè «il vecchio stradello che porta alla Baia e che sarebbe fondamentale in caso di emergenza, e che al momento sarebbe solo da ripulire affinché possa essere ripristinato». «Qui stiamo realmente ‘scherzando con il fuoco’, in ogni senso – sbotta Edoardo Rubini di ‘Emilia’ –. Bisogna prendere provvedimenti perché se succede qualcosa di grosso, si fa la fine del topo. Bisogna rifare il molo per la fuga via mare. Ci siamo stufati di sentire la scusa che ‘in quarant’anni non è successo mai nulla di grave’. Ormai siamo a tre incendi in poco tempo, prendere provvedimenti è fondamentale. Se prende seriamente fuoco Portonovo, come si va via? La mulattiera e il molo servono, e servono immediatamente».
Fonte Resto Del Carlino

 

 

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