Ha ancora la testa piena di pallini di piombo. La Lac: "Posticipare la caccia".Si sta lentamente riprendendo la giovane aquila reale liberata a fine luglio nei cieli del Parco Gola della Rossa e di Frasassi e ferita dai bracconieri. Suo padre continua a cercarla dai cieli di Albacina e intanto cresce la mobilitazione per chiedere alla Regione di posticipare l’avvio della caccia.
«Il padre del cucciolo che è da noi (centro recupero rapaci Wwf, ndr) in cura – riferisce il delegato regionale del Wwf, Jacopo Angelini – cerca la piccola tutti i giorni, girando in volo. Lei ha una lesione alla cornea ma sta meglio, le ho appena dato da mangiare. Non è ancora fuori pericolo ed è piena di pallini di piombo nel cranio. Ma è positivo che mangi da sola. Il problema oltre alla vista è anche il rischio di avvelenamento da piombo ma speriamo nel miracolo».I carabinieri forestali hanno avviato le indagini per risalire ai bracconieri. «Una giovane aquila reale – rimarca Maria Aquila, referente Lav per le Marche e portavoce di tante altre associazioni – è stata impallinata nei pressi di Albacina, proprio nella zona dove è stata richiesta dalla Lac Marche l’istituzione di un corridoio faunistico per agevolare gli spostamenti e gli scambi genetici tra due aree protette a beneficio di specie faunistiche in pericolo di estinzione. La proposta è stata recepita dal consigliere regionale Sandro Bisonni ma ha avuto reazioni negative da più rappresentanti delle istituzioni. L’apertura della caccia – aggiunge – è stata confermata per il 2 settembre malgrado si sia chiesto ripetutamente di posticiparla dati gli incendi e il caldo torrido che hanno danneggiato il territorio e la fauna locali. Purtroppo non avevamo dubbi che ciò accadesse, al tempo del terremoto era stata richiesta, inutilmente, la sospensione della caccia così come aveva deciso la Regione Lazio. Sembra proprio – è l’affondo – che molti nostri amministratori si ritengano così poco preparati a operare per la crescita economica e culturale di ‘tutti’ i cittadini marchigiani da dover considerare prioritario reperire i voti legati alla lobby dei cacciatori».La richiesta è che «si ponga fine a questa tendenza cominciando dal posticipare di un mese l’apertura della caccia». «Chiediamo – incalza Maria Aquila – che si rispetti e si tenga in considerazione l’opinione dei cittadini che sono tanti, tantissimi e soprattutto giovani che vorrebbero tutelare la natura, consapevoli che solo così si potrà avere un futuro migliore».
Fonte Resto Del Carlino