Dal centro alla periferia lo scenario non cambia: ecco il reportage.Ancona, capoluogo di regione e città di mare che, soprattutto durante l’estate, dovrebbe essere un luogo come altri di riviera ve ne sono a distanza di pochi minuti di auto: affollati e pieni di vita. Oggi, sono davvero lontani anche i tempi in cui nella nostra città, a luglio, si teneva alla Fiera addirittura il ‘Salone Internazionale del turismo e degli sport nautici’. Era il luglio del 1955 e la ‘Dorica’ non era affatto la prima volta che compariva anche nei cinegiornali proiettati nei cinema di tutta Italia. Eppure, il vero ‘bianco e nero’ sembra di viverlo oggi.Abbiamo infatti deciso di vedere la città da mezzanotte fino alle 3 della notte tra martedì e mercoledì.

Siamo partiti dal Piano e incontriamo subito un clochard che dorme sotto ai portici della Coop. Diretti a piazzale Loreto, capiamo che fino a poco prima si sono consumati gli ultimi bagordi notturni e a testimoniarlo sono le miriadi di bottiglie di vetro delle quali molte abbandonate a terra. L’inizio non sembra affatto dei migliori. Attraversiamo la città spingendoci fino al suo cuore: il centro. I negozi di kebab sono ancora aperti e proviamo a chiedere subito una birra in bottiglia. «A quest’ora non posso vendere alcol in vetro», ma lo dice solo per giustificare il fatto che ce la ‘nasconde’ dentro ad una sportina. Lo scontrino non viene emesso onde evitare di risalire a lui in caso di un controllo. Poco lontano, vicino alla fontana di piazza Roma, un gruppo di ragazzi parla e sorseggia qualcosa. Riprendiamo la macchina e, se volessimo, potremmo bere guidando. Alle 00.43 ci allunghiamo in piazza del Plebiscito, salotto della città ricco di locali, ma vuoti. Pochissime le persone sedute ai tavoli. La musica, come da ordinanza, è spenta. Andiamo verso la stazione. All’una c’è solo qualche militare in attesa del treno per rientrare in caserma al mattino dopo. Lungo il tragitto abbiamo incontrato solo alcune auto e poche persone, maggiormente straniere, camminare sui marciapiedi.E’ l’1.15 quando decidiamo di andare a Vallemiano, nel laboratorio di pasticceria ‘La Gola d’Oro’. Sembra assurdo, ma questo è il punto che fino ad ora sembra essere quello più di richiamo per i ragazzi. Sembrerebbe questa, la piazza della città. A due passi dalla linea ferroviaria e sotto al cavalcavia dell’asse. Inoltre, non si vende alcol e gli scontrini vengono rilasciati regolarmente.Tra chiacchiere e risa che ci lasciamo alle spalle, risaliamo il Piano. Alcuni ragazzi sono ai tavolini del pub Gasoline. Molti, hanno finito di lavorare da poco e vogliono giustamente godersi un momento per se stessi prima di andare a dormire. Riprendiamo per il centro. A piedi percorriamo corso Mazzini e quindi corso Garibaldi incrociandoci con giovani universitari che giocano e camerieri che hanno appena chiuso non essendoci più nessuno da ore in giro. Andiamo verso il Passetto con la speranza di incontrare qualche anima viva ma nessuno anche qui se non qualche bottiglia. Sono le 2.37, la città dorme già un sonno profondo.
Fonte Resto Del Carlino