Alla ricerca e salvataggio dei nostri amici animali a Pescara e Arquata del Tronto

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[GARD align=”center”]CANE_1Fine della ricerca dei superstiti e, a quasi una settimana dal terremoto che ha cancellato Pescara del Tronto, scatta la mobilitazione per la ricerca e il salvataggio degli animali (domestici e da fattoria), rimasti senza un padrone, feriti o semplicemente in fuga dalla zona del sisma. In prima linea i volontari della Croce Gialla di Ancona che, su richiesta del dipartimento di Protezione Civile della Regione Marche, ha inviato al campo base di via Salaria un’ambulanza veterinaria. L’obiettivo? Soccorrere ed assistere i tanti amici animali, vittime anche loro del terremoto, abbandonati dopo la morte dei loro padroni. I volontari della Croce Gialla, impegnati anche nella fornitura di pasti e servizi nella tendopoli, operano in sinergia con i veterinari della clinica dell’Università di Matelica. Al loro fianco anche i militari del Corpo Forestale dello Stato che, nei giorni precedenti, erano scesi all’inferno di Pescara del Tronto per scavare tra le macerie alla ricerca dei superstiti. Fino ad ora i soccorritori aiutano ogni giorno una decina circa di amici a 4 zampe, tra cani e gatti. Sul posto ci sono anche associazioni come l’Anpana e l’Oipa delle Marche. In particolare i ragazzi dell’Oipa si muovono tra le frazioni di Arquata del Tronto, alla ricerca di ogni forma animale da salvare. Solo ieri l’associazione animalista ha ritrovato due gatti, riconsegnati ad una donna di 90 anni di Roma, che li aveva lasciati durante la sua fuga da casa dopo la scossa di grado 6.0 arrivata alle 3:36 del 24 agosto scorso.

PRASSI E CRITICITA’. Una volta che l’animale viene ritrovato, si verifica se è munito di microchip. Se sì, si cerca di risalire al padrone che, nel caso in cui fosse vivo, viene contattato per riunirlo al suo animale. In caso contrario l’animale viene microchippato e posto in quella che viene definita la posizione di “stallo”. Cioè di ospitalità, a casa di privati e persone volontarie resesi disponibili o in centri come “Il villaggio del Cane Onlus” di Montegranaro. Se nessuno dovesse reclamare il cagnolino o il gattino in questione, scatterebbero le pratiche per l’adozione. Ma in tutto questo manca una condizione che consentirebbe una miglior lavoro da parte soprattutto dei sanitari, cioè la presenza di box per la collocazione degli animali ritrvoati e che nelle prime ore devono essere sottposti a controlli sanitari e visite veterinarie. Invece cani e gatti vengono rispettivamente tenuti al guinzaglio o posti in trasportini di fortuna. Fonte: AnconaToday[GARD align=”center”]

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