Il defibrillatore salva la vita a un ragazzino di 13 anni, durante uno scontro di gioco

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[GARD align=”center”]CALCIOUNO SCONTRO in aria con l’avversario, ragazzino della Junior Jesina cade a terra esanime: è in arresto cardiaco ma l’intervento di una mamma seduta in tribuna e la presenza a bordo campo del defibrillatore gli salva la vita.

E’ accaduto domenica mattina alle 11,30 nell’impianto sportivo del campo Boario dove era in corso la partita di calcio delle giovanili: la Jesina contro la squadra di Senigallia. Il tifo di genitori e amici, molto acceso da entrambe le parti, all’improvviso si è spento: lo scontro in aria con l’avversario ha fatto rovinare a terra il 13enne, prontamente soccorso dal personale che faceva assistenza. Gli hanno sollevato le gambe ma il ragazzo non rispondeva agli stimoli. Aveva perso conoscenza.

Decisivo l’intervento della mamma di un compagno di squadra del ragazzino, operatrice socio sanitaria la quale aveva anche partecipato al corso per l’uso del defibrillatore. «Quando ho visto che il ragazzino non reagiva – racconta la mamma che preferisce restare nell’anonimato – sono corsa in campo. Nessuno sapeva praticare il massaggio cardiaco così ho iniziato a farlo e ho chiesto intanto di farmi portare il defibrillatore. A poco a poco il ragazzo si è ripreso».

Attaccato il defibrillatore, il dispositivo ha effettuato l’analisi automatica e dato il responso: non era necessario defibrillare, il cuore del giovane calciatore era già ripartito. Poco dopo l’arrivo di automedica e ambulanza che ha trasportato il giovane all’ospedale Carlo Urbani dove è rimasto in osservazione fino a lunedì quando è stato dimesso. Ora sta bene ma ha corso un serio pericolo. L’intervento tempestivo della mamma e la presenza del defibrillatore (tenuto con la batteria carica) e pronto all’uso hanno salvato la vita al ragazzo della Jesina i cui genitori hanno ringraziato di cuore la giovane mamma.

«Non voglio prendermi meriti – tiene a spiegare lei –. Io sono intervenuta in attesa dell’arrivo del 118 perché ero l’unica che sapeva farlo. Quei secondi sono preziosi. Io ho svolto un corso per l’uso del defibrillatore perché è obbligatorio in ospedale ma credo sia improntate che quanti più cittadini imparino a usare questi strumenti salvavita».

Del resto proprio negli ultimi anni l’amministrazione comunale ha lavorato a un progetto per inserire i defibrillatori nelle palestre, nella scuole e nelle strutture pubbliche. Ma se solo pochi addetti ai lavori sanno usarli si tratta di un investimento poco utile. (Il Resto del Carlino)[GARD align=”center”]

 

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