Le Università per il terremoto, studio per la ricostruzione e altri studi…

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[GARD align=”center”]TERREMOTO_CENTRO_ITALIAMentre nelle zone terremotate si lavora per far abbandonare quanto prima le tende agli sfollati, la politica si muove per affrontare la fase post sisma. Sono diversi gli aspetti che vanno verificati. Soprattutto per quanto riguarda la difesa di un territorio che era, è e resterà, per forza di cose, a rischio. Il presidente del consiglio regionale delle Marche, Antonio Mastrovincenzo, dal tavolo di confronto con i presidenti dei consigli regionali di Umbria, Lazio e Abruzzo e alla presenza del Capo dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, nei giorni scorsi ha lanciato l’idea di coinvolgere le università all’interno di un comitato tecnico «che si occuperà di legislazione regionale in tema di pianificazione territoriale e urbanistica, di difesa del territorio dal rischio sismico, di vigilanza e controllo in materia sismica. Le nostre Università hanno competenze specifiche in materia. Daranno una collaborazione specialistica e di qualità». «Ora – prosegue Mastrovincenzo – dovremo valutare in che forma mettere in piedi questa collaborazione. Le Università? Quelle tecniche delle regioni colpite sono Ancona, Camerino, Viterbo, L’Aquila e Perugia. Partiamo dal loro contributo».
Appello accolto subito e con favore dai rettori di Ancona e Camerino, Sauro Longhi e Flavio Corradini. Camerino ha già in prima linea i geologi del prof. Emanuele Tondi, e sta collaborando con il Comune di Accumoli per individuare le aree più idonee in cui poter posizionare i moduli abitativi e poter collocare il materiale crollato. I docenti di Architettura e Design si occupano di stabilità degli edifici, mentre i veterinari hanno attivato il presidio di Pescara del Tronto. «Siamo fin d’ora disponibili – ha detto Longhi – ad attività di supporto per affrontare la fase della ricostruzione post terremoto. Come già annunciato, per far fronte alla sciagura che ha colpito la nostra regione, la Politecnica ha messo a disposizione tutte le competenze dell’Ateneo nei settori ingegneristico, organizzativo e gestionale, strutturale geotecnico, geologico, ambientale e medico, solo per citarne alcune, che si riterranno utili per affrontare l’emergenza e mettere in sicurezza i luoghi colpiti dal sisma». (AnconaToday)[GARD align=”center”]

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