Nel'incidente probatorio per il processo di Tagliata la ragazza si è avvalsa della facoltà di non rispondere.Erano entrambi al primo piano del tribunale di Ancona, ma non si sono incontrati. Lui in aula, lei in una stanza accanto per l’incidente probatorio nel processo per il duplice omicidio di via Crivelli, lo scorso 7 novembre ad Ancona.Lì, nel tribunale ordinario si decide per lui, Antonio Tagliata, 19 anni, ma lei, la sedicenne figlia delle due vittime della sparatoria, era chiamata a testimoniare.
La ragazza è rimasta in silenzio, si è avvalsa della facoltà di non rispondere: il gip ha riconosciuto in un’ordinanza la legittimità della scelta in quanto imputata in concorso.La ragazza ha già reso le sue dichiarazioni su quel giorno di follia in un interrogatorio fiume di sei ore, ora con l’abbreviato, sarebbe stato, forse, controproducente parlare, senza considerare l’impatto psicologico derivante da questi dolorosi appuntamenti con il passato per la ragazzina.Previste nuove udienze, nuovi passi da muovere dentro le aule dei tribunale, fuori dal carcere minorile campano di Nisida: domani si torna in via Cavorchie, al Tribunale per i minorenni dove la ragazza, da imputata, insieme alle parti, dovrà ascoltare alcuni testimoni.
Fonte EtvMarche