Voleva farsi ridare i propri effetti personali. Ma non conosceva l’indirizzo esatto dell’ex moglie. Così ha iniziato a suonare i campanelli di via Flaminia urlando il nome dell’ex donna. Una sveglia improvvisa, verso le 3 dell’altra notte, per numerosi inquilini che hanno segnalato il caso al 113. Immediatamente interveniva una pattuglia della Squadra Volante e quello che poteva sembrare uno scherzo di cattivo gusto, visto l’orario, altro non era che il tentativo di un ex marito di cercare la moglie per farsi ridare i suoi effetti personali.
Il 34enne, originario del Marocco, veniva sorpreso dai poliziotti mentre suonava ai citofoni gridando a squarciagola il nome la donna di cui non conosceva l’esatto indirizzo di residenza. L’uomo è stato denunciato per disturbo alla quiete pubblica. Durante il controllo del territorio, mercoledì verso le 15, un equipaggio della Squadra Volante notava un uomo che stava scavalcando il parapetto di uno stabile in disuso corso Carlo Alberto. E dopo aver camminato come un funambolo sul cornicione, e entrando in una feritoia nella copertura del tetto per scomparire all’interno del locale. I poliziotti, richiesto l’aiuto dei vigili del fuoco, sono entrati nello stabile e hanno sorpreso l’uomo, 39 anni, residente nel capoluogo, a consumare droga. La sua giustificazione? Aveva cercato un luogo tranquillo e al fresco, lontano da occhi indiscreti. Denunciato per invasione di edifici e segnalato alla Prefettura quale assuntore di stupefacenti. La lite Due sudamericani di 24 anni sono stati invece sorpresi a litigare in piazza Ugo Bassi. All’origine della lite un apprezzamento non gradito sullo zaino che indossava uno dei due: da lì un crescendo. Accompagnati in Questura emergeva a carico dei due ordine di espulsione mai ottemperato. Avviate le procedure di espulsione.
Fonte Corriere Adriatico