E’ lunga la notte sul cavalcavia 166 a Camerano: dopo dieci giorni di presidio possono uscire alcuni mezzi dalla ditta di Sandro Baldini, prigionieri del divieto al transito sul viadotto per mezzi di peso superiore alle 12 tonnellate. Resta dentro, tra gli altri, un mezzo con escavatore da 50 tonnellate. I bestioni della strada scivolano sul ponte con passo felpato, alcuni sono diretti a San Ginesio per la ricostruzione della nuova scuola dopo il sisma.
Mentre il traffico autostradale viene interrotto al passaggio, per una ventina di minuti, per due volte.Il divieto è in vigore da novembre, ma poco prima di Pasqua sono stati posti i new yearsey, dopo la stretta sui controlli specie dopo il tragico crollo dell’altro ponte, a pochi metri di distanza, lo scorso 9 marzo. Caduto durante le operazioni di innalzamento della volta da parte di Autostrade per l’Italia. Il ponte dei desideri, così come è stato ribattezzato dai 15 dipendenti, in presidio notte e giorno, venne costruito negli anni 1970 con la conferenza dei servizi che al tempo diede l’ok alla ditta Baldini, perché a quanto pare il ponte sembrava fosse abilitato a sostenere anche le 70 tonnellate. Sono passati gli anni, anche di battaglie legali tra Autostrade e la ditta che ora rischia di non lavorare più. La sentenza è attesa per maggio, mentre si cercano soluzioni per una nuova di via di accesso per la rimessa Baldini. Ci sarebbe quella da Osimo Stazione. Seicento metri di strada ma per cui bisognerebbe mettere d’accordo 18 tra enti e privati.
Fonte EtvMarche