La truffa più vecchia e ancora più attuale tra i venditori di auto usate. Si tratta della manomissione del contachilometri, scalando i km fatti, per poter valutare meglio la vettura in fase di vendita, inganno in cui è caduta una jesina attratta da una Fiat Punto d’occasione, venduta a 6.700 euro. Un pezzo che comprendeva anche il passaggio di proprietà e che, con solo 89.000 chilometri di percorrenza sul contachilometri, era proprio un buon affare.
O almeno così sembrava. Ma c’era il bluff. Dopo averla acquistata (nel giugno 2016) da una ditta che si occupa di compravendita di automobili di Falconara, la Punto ha iniziato a presentare i primi problemi di meccanica. E sono seguiti controlli, frequenti pit-stop dal meccanico, sostituzioni di pezzi e spese continue, sempre per problemi di natura meccanica. Nonostante i vari interventi di riparazione e gli esosi esborsi l’auto continuava a presentare problemi di meccanica, inspiegabili a fronte delle condizioni di vendita.La donna ha iniziato a sospettare di essere stata truffata e si è rivolta alla Polizia, presentando una denuncia al Commissariato. Gli agenti hanno avviato le indagini del caso, accertando che la macchina già nel 2013 aveva percorso 91.000 chilometri e che all’ultimo tagliando del febbraio dell’anno 2016 aveva accumulato ben 210.000 km. Una truffa in piena regola per approfittare della buona fede dell’acquirente. Il titolare della rivendita - sentito in merito alla manomissione del contachilometri - non ha fornito agli agenti spiegazioni convincenti. La minuziosa indagine condotta dagli investigatori del Commissariato di Jesi coordinati dal dirigente Michele Morra ha permesso di raccogliere elementi volti a dimostrare che il veicolo era stato acquistato ad un prezzo di un terzo rispetto alla vendita proprio perché usurato. Pertanto il legale rappresentante dell’azienda di compravendita di Falconara è stato denunciato per truffa aggravata del rivenditore.
Fonte Corriere Adriatico