«Babbo ma perché quel signore chiede lo sconto per dare un passaggio in macchina alla signorina?». C’è l’innocenza di un bambino di sei anni dietro questa domanda. Davanti ai suoi occhi una macchina ferma con le doppie frecce. Una prostituta chinata all’altezza del finestrino informa il cliente della tariffa. Il bimbo che gli passa di fianco insieme al padre sente solo qualche parola. Una richiesta di sconto.
Davanti alla purezza del suo sguardo era in corso una contrattazione per una prestazione sessuale. La sua tenera età martedì sera lo ha indotto a credere che la ragazza avesse chiesto un passaggio. Che stesse facendo l’autostop come tante altre sere l’aveva vista fare. Però la sua intelligenza era già sufficientemente sviluppata da fargli capire che c’era qualcosa di strano. Chi offre un passaggio non dovrebbe pagare, semmai il contrario. Siamo alle Cesanella in via Raffaello Sanzio, all’imbocco di una traversa che porta lo stesso nome della strada principale. In fondo c’è un parcheggio dove le squillo si appartano spesso per lavorare. Martedì prima di andare a dormire il bimbo ha voluto portare fuori il cane. Erano da poco passate le 21, quando è incappato suo malgrado in una prostituta che si accordava con un cliente. «Siamo esasperati – racconta il genitore – eravamo scesi a portare fuori il cane e sotto casa abbiamo assistito a questa scena. Mi sono trovato molto in difficoltà con mio figlio, francamente a quell’età non sai come rispondergli. Altre volte mi ha chiesto come mai quella signorina stesse sempre sotto casa nostra tutte le sere. Gli ho detto che faceva l’autostop ma non sono convinto che mi abbia creduto. Non so più cosa inventarmi e mi dispiace traumatizzare la sua innocenza dicendogli cosa avviene veramente sotto le nostre finestre».
Fonte Corriere Adriatico