Sequestrati dai Nas anche farmaci contenuti in undici confezioni ospedaliere e una siringa. Informati i vertici Asur.Arrivano i Nas di Ancona a casa di un’infermiera di Ostra poco più che quarantenne: sequestrati farmaci contenuti in undici confezioni ospedaliere e una siringa, ma in casa sarebbero state ritrovate anche tre cartelle cliniche di altrettanti pazienti, per lo più anziani, e altro materiale sanitario.
Quelli sequestrati dal comando carabinieri per la tutela della salute, Nas di Ancona nelle scorse settimane sono farmaci analgesici e antipiretici come la Tachipirina (paracetamolo), ma anche antispastici (Rilaten), antinfiammatori e antidolorifici, antibiotici (Levofoxacina Teva, Veclam e Ciproxin), antistaminici (Clarytin), antispastici (Rilaten).E ancora il Plasil, il Medrol, per un totale di 16 fiale (in confezioni in parte utilizzate) e 58 compresse. Ma secondo la denuncia cautelativa dell’ex marito, ora sul tavolo della Procura di Ancona che deciderà come muoversi, in casa vi erano anche rotoli di carta igienica non commerciabile, detergenti e altre siringhe e soprattutto tre cartelle cliniche di due donne e un uomo, tra i 70 e i 90 anni, pazienti presumibilmente ricoverati all’ospedale Carlo Urbani di Jesi, dove l’infermiera di Ostra ancora lavora.Del sequestro dei Nas e della denuncia in Procura sarebbero stati informati i vertici Asur che decideranno come muoversi. Nel caso in cui fosse dimostrata la provenienza dei farmaci e la sottrazione da parte della donna, infatti, l’infermiera ostrense in corsia in un reparto dell’ospedale Carlo Urbani, rischierebbe il proprio posto di lavoro. Il sequestro dei farmaci è stato effettuato dai Nas a maggio scorso a casa della donna che, dopo la separazione dal marito, si era temporaneamente trasferita dai propri genitori.Sarà ora la Procura di Ancona a indagare su eventuali reati come il peculato o il furto di medicinali nella struttura ospedaliera jesina e a fare luce, qualora ritenga ci siano gli estremi, sulla presenza nell’ex casa coniugale di quelle tre cartelle cliniche e sul perché sarebbero state sottratte dalle stanze dell’ospedale. Una vicenda dai contorni che si tingono di giallo e che potrebbe avere risvolti importanti anche all’interno dell’ospedale jesino e del personale che quotidianamente vi opera.
Fonte Resto Del Carlino