Case fuori dal cratere simsico e popolazioni costrette al trasloco, l’Erap rischia di finire travolta dalle polemiche e per questo La Regione Marche spiega nel dettaglio l’operazione in corso.“L’Erap non ha acquistato alloggi – si legge nella nota - sulla base delle disposizioni nazionali – ha provveduto ad acquisire la disponibilità abitativa sul territorio da destinare ai terremotati che hanno subito danni gravi alle proprie abitazioni, incrociando le disponibilità locali con le esigenze dei terremotati residenti.
I sindaci hanno a disposizione un fotografia reale delle possibilità abitative per i propri cittadini che necessitano di un alloggio e ogni Comune ha la sua graduatoria. Quindi non si tratta di trasferire un terremotato da un paese a un altro, ma di assicurare a più interessati possibili un’abitazione nel proprio comune di residenza, favorendo il ritorno delle persone ai loro paesi. Si è trattato di un’indagine necessarie per trovare una sistemazione alle famiglie danneggiate e un’operazione di rilevazione che rappresenta, di fatto, il più imponente piano abitativo delle Marche degli ultimi quarant’anni. Il decreto legge 9 febbraio 2017, convertito in legge 45/2017 (uno dei tre decreti emanati per la gestione del terremoto) ha previsto la possibilità di acquistare alloggi invenduti a favore delle famiglie con immobili fortemente danneggiati. L’operazione - che è stata fatta, in meno di sei mesi (dall’emanazione del decreto legge, convertito poi in legge) - ha consentito di individuare 523 alloggi nei comuni del cratere e 439 fuori cratere. Complessivamente sono state censite 962 abitazioni disponibili, per un valore complessivo di 123 milioni di euro, sulla base delle 1.596 abitazioni segnalate (non tutte sono risultare idonee a seguito delle verifiche). Le 523 abitazioni permanenti individuate all’interno del cratere, per dare un termine di paragone, sono circa un terzo delle Sae che saranno installate nei comuni del cratere. Va considerato, infine, che – a ricostruzione conclusa – gli alloggi resteranno ai Comuni come alloggi di edilizia residenziale pubblica a favore delle famiglie meno abbienti residenti, generando, per altro, un indotto economico a favore del settore edilizio di enorme valore e grande ricaduta economica”.
Fonte Corriere Adriatico