La questura di Ancona risponde agli attentati di Parigi

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Raddoppiare le forze per intensificare la vigilanza antiterrorismo.

La Questura di Ancona risponde così agli attentati di Parigi che fanno tremare l’Europa intera. E anche se “minacce concrete per l’Italia non ci sono”, come ha sottolineato il prefetto Raffaele Cannizzaro, il capoluogo si attiva per blindare la città attraverso l’intensificazione dei controlli e dell’attività di intelligence. Il tutto si traduce, nel concreto, nella mobilitazione delle unità aggiuntive della Digos, del reparto Prevenzione crimine e della Squadra mobile, come annuncia il questore Oreste Capocasa.

“Ci siamo subito adoperati per attuare le direttive del capo della polizia – spiega – incrementando in modo significativo il controllo del territorio e, su indicazione del Ministero degli Interni, attenzionando i luoghi caratterizzati da una rilevante concentrazione di persone. Al concerto dei Negramaro che si è tenuto domenica al PalaRossini, ad esempio, abbiamo predisposto un particolare servizio di sicurezza che replicheremo anche in occasione dei prossimi eventi più significativi”. I locali più frequentati saranno osservati speciali.

Il numero delle pattuglie in strada verrà incrementato a seconda delle necessità e i funzionati dei vari uffici sono stati tutti allertati. Previsto un rafforzamento della sicurezza anche allo stadio Del Conero, tenuto conto che il calcio è entrato nel mirino dei terroristi.

“Ancona è una delle città dove l’attività di controllo avviene in maniera migliore”, ha aggiunto il questore Capocasa a margine di una conferenza stampa organizzata ieri mattina per illustrare i dettagli di un’operazione che ha portato all’arresto di un pericoloso malvivente, un serbo di 44 anni, dopo una folle fuga in auto a tutta velocità per le vie del capoluogo di regione, alle 4,30 di notte.

“Dopo 35 anni di attività, quando vedo questi risultati mi stupisco ancora – ha detto Capocasa -. I nostri uomini sono preparatissimi, garantiscono un controllo del territorio in termini chiari, efficaci e con grande senso di responsabilità. Hanno subito dato una risposta concreta allo Stato che, dopo i fatti di Parigi, chiede di elevare il livello di sicurezza per i cittadini. Maggiore controllo significa implementare il personale che già monitora quotidianamente il territorio con altre unità, come i Nuclei Prevenzione Crimine, la Digos e la Squadra Mobile. Ma non va dimenticata l’attività investigativa”.

Gli 007 della Questura dorica lavorano giorno e notte all’identificazione di soggetti sospetti, per aggiornare le banche dati e avere una mappatura precisa degli stranieri che risiedono o transitano ad Ancona.

Un’attività di controllo che ovviamente è estesa a livello regionale, ben coordinata e predisposta in ogni dettaglio dopo la riunione d’emergenza dei Comitati per la sicurezza pubblica avvenuta nelle cinque province delle Marche. L’indicazione era arrivata dal ministro degli Interni Alfano, subito dopo gli attentati che hanno sconvolto la Francia.

Perché, come dimostrano i tragici fatti di Parigi, spesso il male s’insinua nella quotidianità, nell’appartamento della porta accanto. Più controlli uguale più conoscenza del territorio: una semplice equazione che porterà la Questura dorica a potenziare le misure di prevenzione e sicurezza nei cosiddetti “obiettivi sensibili”, come il porto e l’aeroporto, oltre alla Basilica di Loreto, luogo di culto simbolico, specie in previsione dell’anno giubilare. (Tratto dal Corriere Adriatico)

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