“Siamo rimasti fuori dalla chiesa a parlare a lungo. Poi siamo entrati. Nel mio intimo ho chiesto perdono a Dio”. Il pentimento dopo l’omicidio. Lo strazio interiore dopo il sanguinario assalto in via Crivelli e il fuoco aperto contro Roberta Pierini, morta sul colpo, e il marito Fabio Giacconi, in coma irreversibile, perché ostacolavano la love story con la loro figlia. “Non avrei mai voluto che succedesse, maledico il momento in cui ho preso quella pistola”, ha riferito Antonio Tagliata davanti al Pm dei minori, Giovanna Lebboroni, che l’ha interrogato ieri nel carcere di Camerino. Tre ore di domande per ricostruire cosa è avvenuto in quel tragico 7 novembre, quando il 18enne e la fidanzata di 16 sono saliti a casa per un chiarimento con i genitori di lei, sfociato nel delitto. Il Pm ha potuto confrontare le loro versioni, soprattutto sul grado di coinvolgimento della ragazza, detenuta nel carcere minorile di Napoli con l’accusa di omicidio e tentato omicidio in concorso. Il racconto di Antonio non cambia di una virgola, a detta del suo avvocato Luca Bartolini. (Corriere Adriatico)
Omicidio Ancona: Antonio Tagliata, ho chiesto perdono a Dio
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