Armato di coltello, lo scorso dicembre aveva fatto scendere un’ombra di terrore sulla farmacia Dubbini, in corso Amendola. Era riuscito a prendere 600 euro dal registratore di cassa prima di scappare via e scomparire nel nulla. Dopo neanche due giorni, il 46enne Pasquale Regina, rapinatore con un curriculum criminale abbastanza variegato tra furti e rapine, era stato bloccato dalla Squadra Mobile mentre girovagava nei pressi dell’ex Crass.
Da sei mesi è relegato in una cella di Montacuto. Dovrà starci ancora a lungo. Ieri, il collegio penale del tribunale lo ha infatti condannato a scontare 5 anni di carcere per la rapina della farmacia. Uno sconto di pena non indifferente rispetto ai 7 anni e 6 mesi di reclusione chiesti in udienza dal pm.La difesa, rappresentata dagli avvocati Elena Martini e Cristina Bolognini, ricorreranno in appello per cercare di ribaltare il verdetto di primo grado. «Non sono stato io» ha sempre detto Regina, ufficialmente residente a Milano ma di fatto senza fissa dimora prima dell’ultimo colpo contestato. Una versione, quella dello scambio di persona, che per gli inquirenti non ha mai trovato riscontri oggettivi, tanto che anche ieri il figlio di Milva Dubbini, il farmacista che aveva avuto un faccia a faccia con il rapinatore, ha riconosciuto in aula l’uomo che aveva cercato di intimidirlo con un coltello per svaligiare il contenuto della cassa. «È lui» ha detto dal banco dei testimoni, allungando il braccio verso il volto del 46enne. Il raid era avvenuto il pomeriggio dello scorso 9 dicembre, mentre corso Amendola era già affollata di anconetani alle prese con i primi regali natalizi.
Fonte Corriere Adriatico